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Cronaca Ponza

Appalti pilotati a Ponza, chiesto il rinvio a giudizio. Il Comune parte civile

Nell’udienza del 19 novembre, il gup deciderà la sorte giudiziaria delle 32 persone coinvolte nell’inchiesta, che era costata l’arresto anche all’ex sindaco Pompeo Porzio

E’ stato chiesto il rinvio a giudizio per le trentadue persone coinvolte nello scandalo dei presunti appalti pilotati sull’isola di Ponza, che aveva portato all’emissione di sette ordinanze di custodia cautelare.

Circa due anni fa i provvedimenti avevano colpito l’ex sindaco dell’isola, Pompeo Porzio, tre assessori e tre imprenditori. Nell’udienza fissata per il prossimo 19 novembre, il giudice Nicola Iansiti si esprimerà sulla richiesta formulata dal sostituto procuratore Olimpia Monaco, titolare dell’indagine.

Gli appalti contestati, per circa tre milioni di euro, riguardavano diversi ambiti, dalla pubblica illuminazione, ai depuratori e messa in sicurezza. Intanto, l’attuale amministrazione comunale ponzese, guidata dal sindaco Piero Vigorelli, intende costituirsi parte civile, sulla base del danno che la bufera giudiziaria ha provocato sull’assetto economico, una netta ricaduta sul flusso di turisti.

Ieri, in una nota, il primo cittadino si è espresso su un’altra vicenda giudiziaria, la battaglia portata avanti dal Comune contro lo Sporting club Frontone, destinatario di un’ordinanza di chiusura per abusivismo. Nei giorni scorsi, infatti, il Consiglio di Stato, a cui aveva fatto ricorso il titolare, si è espresso sulla vicenda, confermando la cessazione dell’attività. “I rilievi sono privi di pregio”. Con questo elegante e tagliente giudizio mercoledì 16 ottobre il Consiglio di Stato ha collocato una pietra tombale e definitiva sulla guerra fra il Comune di Ponza e la struttura turistico ricreativa “Sporting Frontone”, fa sapere il sindaco in una nota. A rappresentare il Comune in giudizio l’avvocato Giacomo Mignano.

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