Operazione Babele: il processo si conclude con 15 condanne e una assoluzione
L'indagine era stata coordinata dalla Dda e condotta dai carabinieri del reparto territoriale di Aprilia e aveva portato a disarticolare un'organizzazione di narcotrafficanti
Quindici condanne e un'assoluzione con rito abbreviato a carico degli arrestati dell'operazione Babele, conclusa il 30 marzo del 2021 tra Aprilia e Pomezia e coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Roma. L'accusa è di associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti.
A dieci anni di reclusione sono stati condannati Stefano Licari, Riccardo Mortella e Daniele Jalal Mariconte; a sei invece Emanuela Ventimiglia; a cinque anni e quattro mesi gli imputati Osvaldo Cuni, Giorgio Olzai, Alessio Mozzetti, Roberta Malizia e Alessandro Marcellino; a 4 anni e 8 mesi Claudio Mortella; a 3 anni e 8 mesi Liberata La Femina mentre Catalin Alexandru Negrea e Marco Maddaloni sono stati condannati a 3 anni e Mustapha Machkour a 1 anno e quattro mesi. Assolto invece Gabriele Mortella.
Per gli imputati i pubblici ministeri Giuseppe Bontempo e Giovanni Musarò avevano chiesto complessivametne 144 anni di carcere.
L'indagine è stata avviata dai militari del reparto territoriale di Aprilia nel 2018 e ha consentito di disarticolare un'organizzazione criminale dedita al narcotraffico, di arrestare otto persone in flagranza di reato e di sottoporre a sequestro 2,5 chili di cocaina e 226 chili di hashish. Le attività investigative hanno documentato come gli appartenenti al gruppo abbiano assunto il totale controllo di un’importante piazza di spaccio in un quartiere popoloso della città pontina, la quarta del Lazio per numero di abitanti, caratterizzato dalla presenza di numerose strutture scolastiche e ricreative. L'indagine ha consentito inoltre di scoprire due raffinerie di cocaina e crack e un appartamento posto all’ultimo piano di una palazzina diventato un supermarket della droga.