Rapina e sequestro di persona al Golf Club, tre condanne
Processo con rito abbreviato per Romolo Esposito, il nipote Argentino e Baidami Rendzep che avevano fatto irruzione nella struttura di Aprilia
Si è concluso con tre condanne il processo a carico di tre componenti della banda che a luglio 2020 aveva messo a segno una rapina ai danni dei titolari del Golf Club di Aprilia.
Romolo Esposito, 69 anni, di Vetralla, il nipote Argentino di 35 anni e Baidami Rendzep, 33 anni, originario della Macedonia ma residente a Montefiascone sono comparsi davanti al giudice per l'udienza preliminare del Tribunale di Latina Mario La Rosa per rispondere di concorso in rapina aggravata, sequestro di persona e incendio ed essere giudicati con rito abbreviato. I tre, tuttora agli arresti domiciliari, facevano parte del gruppo che aveva fatto irruzione nella struttura in località La Cogna e tenuto in ostaggio per ore i proprietari Paolo Lanza e la moglie Marina Tugnoli. Tre di loro nel frattempo avevano raggiunto la casa romana nel quartiere Parioli degli imprenditori utilizzando la loro auto e avevano rubato da una cassaforte gioielli per 20mila euro, un orologio del valore di circa 1.500 euro e circa 6mila euro in contanti, bottino che si era aggiunto al denaro, ai gioielli e ad una pistola Glock legalmente detenuta dal proprietario sottratta nella casa di Aprilia.
Utilizzando le immagini delle telecamere di sorveglianza i carabinieri della sezione operativa del reparto territoriale di Aprilia qualche mese dopo avevano eseguito una serie di arresti a Vetralla e Montefiascone, in provincia di Viterbo, a Bologna, a Fiumicino e ad Acilia. Nel frattempo era emerso che il custode cingalese del Golf Club, che durante l'irruzione era stato legato anche lui, era il basista della banda e durante una perquisizione, trovato in possesso di armi e droga, si era ucciso sparandosi un colpo di pistola alla testa proprio all'interno della villa.
Oggi la conclusione del processo con tre condanne da parte del gup: 5 anni per Romolo Esposito a fronte di una richiesta del pubblico ministero Daria Monsurrò di 7 anni; 4 anni e cinque mesi per Argentino Esposito mentre l'accusa aveva chiesto 4 anni e sei mesi; 4 anni e cinque mesi anche per Renzep rispetto ai 6 anni sollecitati dal pm.