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Cronaca Aprilia

Affidata al Comune di Aprilia una collezione di 137 reperti archeologici trovata a casa di un privato

Si tratta di anfore antiche, palle di cannone e anelli di bronzo, trafugati dai fondali marini. I finanzieri hanno scoperto che erano diventati pezzi di arredamento in un'abitazione

Sono stati consegnati al Comune di Aprilia 137 reperti archeologici dai finanzieri del comando provinciale di Latina, sequestrati ad agosto del 2020 nel corso di un'attività investigativa condotta dai militari della tenenza del luogo.

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Nell'ambito dell'operazione "Ab imis", finalizzata al contrasto degli illeciti a danno del patrimonio archeologico italiano un 65enne di Aprilia era stato denunciato per i reati di ricettazione, violazioni in materia di ricerche archeologiche e impossessamento di beni culturali dello Stato. L'indagine aveva consentito di individuare i reperti archeologici (alcuni dei quali di significativo valore storico) in parte utilizzati come oggetti di arredamento presso l’abitazione del responsabile della  e in parte abilmente occultati all’interno di un controsoffitto di un garage nelle pertinenze dell'abitazione.

Le perizie tecniche effettuate hanno permesso di rilevare inoltre che i reperti erano trafugati dai fondali marini locali per poi essere trasportati ad Aprilia. L’ingente patrimonio archeologico,  di cui fanno parte 5 anfore antiche di epoca romana (completamente intatte e lunghe dai 60 ai 125 cm), nonché due palle di cannone litiche di origine medioevale, anelli di bronzo e ferro ed un pezzo di pavimentazione mosaicale, è stato consegnato, con il benestare dell’autorità giudiziaria, al Comune di Aprilia per essere restituito alla collettività.

La collezione archeologica confiscata dalla Finanza è stata consegnata presso la biblioteca comunale alla presenza del sindaco Antonio Terra e degli assessori Elvis Martino e Alessandro D’Alessandro. “Ringraziamo innanzitutto la Guardia di Finanza per l’operazione condotta e la professionalità dimostrata – ha commentato il sindaco di Aprilia Antonio Terra – siamo ben lieti che reperti così importanti siano stati riconsegnati alla collettività. Ora si apre chiaramente una fase di studio, al termine del quale è nostra intenzione organizzare una mostra pubblica per poter permettere ai cittadini apriliani di ammirare questi ritrovamenti, alcuni dei quali possiedono anche elementi di notevole interesse”.

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