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Cronaca Aprilia

Il racconto dell'uomo che ha tentato di uccidere la moglie: "Siamo malati e volevamo morire insieme"

Nel corso dell'interrogatorio l'81enne di Aprilia ha ammesso di avere tagliato prima i polsi alla moglie poi i suoi senza riuscirci

Volevano morire insieme e si erano messi d’accordo per togliersi la vita dopo quasi 60 anni di matrimonio viste le precarie condizioni di salute di entrambi.

E’ questo il racconto fatto al magistrato da G. R., l’81enne che il 24 giugno scorso ad Aprilia ha tentato di uccidere la moglie con alcuni taglia ai polsi e al collo per poi ferirsi anche lui: le ferite però non sono state letali e all’arrivo nella casa di Campoverde della figlia marito e moglie erano ancora vivi.  Così sono stati soccorsi e trasportati lei in una struttura ospedaliera romana, lui al Santa Maria Goretti di Latina dal quale ieri è stato dimesso.

Questa mattina l’interrogatorio davanti al giudice per le indagini preliminari Giuseppe Cario per difendersi dall’accusa di tentato omicidio di persona consenziente. L’81enne, assistito dall’avvocato Francesco Vasaturo in sostituzione di Simone Rinaldi, ha confermato la dinamica dei fatti spiegando che dopo avere detto alla moglie di volerla fare finita a causa delle sue precarie condizioni di salute lei gli ha espresso la volontà di morire insieme a lui. “Stiamo insieme da una vita e dobbiamo morire insieme” ha spiegato l’uomo raccontando la decisione presa di comune accordo. Da qui il tentato non riuscito di omicidio-suicidio.

Al termine dell’interrogatorio la difesa ha chiesto che nei confronti dell'uomo venga emesso un semplice divieto di avvicinamento alla moglie che peraltro si trova ancora ricoverata in una struttura sanitaria romana dove rimarrà ancora per qualche mese. Lui invece dovrebbe tornare nell’abitazione dove vivono anche i figli che potrebbero così prendersene cura.

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