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Cronaca

Arresto Michele Zagaria, condannato all’ergastolo anche a Latina

Il 13 dicembre 2010 il capo del clan dei Casalesi viene punito con la massima pena dalla Corte d'Assise del tribunale del capoluogo per un omicidio commesso a Gaeta nel 1988

Da  molti è stata definito l'epilogo di un clan, quello dei Casalesi che ieri hanno visto finire in manette il suo ultimo capo, Michele Zagaria scovato mentre si trovava nascosto in un bunker a Casapesenna, in provincia di Caserta.

L’operazione, che è stata condotta dalla Squadra Mobile di Napoli, insieme a quella di Caserta e al Servizio Centrale Operativo della Polizia, ha messo fine a 15 anni di lunga latitanza durante i quali “Capastorta” così era soprannominato, guidava i traffici illeciti che gli hanno permesso di costruire un impero di milioni di euro.

Occhi sempre puntati al traffico di droga e armi, al settore edile, alle estorsioni al controllo degli appalti, non solo in Campania ma anche in numerose altre regioni d'Italia, come il Lazio, la Toscana, l'Umbria, l'Abruzzo, la Lombardia e, soprattutto, l'Emilia-Romagna.

Zagaria, nel corso degli anni trascorsi alla guida del clan camorristico, non aveva mancato di far sentire forte la sua presenza anche nella provincia pontina e in modo particolare nel sud pontino. Il 13 ottobre del 2010, dopo i tre gradi di appello, viene condannato all’ergastolo per 416 bis dalla Corte d’Assise del tribunale di Latina perché considerato il mandante dell’omicidio di Pasquale Piccolo avvenuto a Gaeta nel 1988.

Due giorni dopo arriva un’altra condanna per la pena massima, ma stavolta dalla Corte d’appello, sempre del capoluogo.
 

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