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Cronaca Sonnino

Carabiniere ucciso in Congo, sconvolta la comunità di Sonnino. Lo zio: “Doveva tornare tra poco”

Dolore per la morte del militare Vittorio Iacovacci vittima dell'attentato insieme all'ambasciatore Luca Attanasio nel Paese africano dove da settembre era in servizio presso l'Ambasciata italiana

E’ una comunità sconvolta quella di Sonnino raggiunta nella tarda mattinata di oggi, lunedì 22 febbraio, dalla tragica notizia della morte del carabiniere Vittorio Iacovacci, vittima dell’attentato al convoglio delle Nazioni Unite nella parte orientale della Repubblica democratica del Congo insieme all’ambasciatore italiano Luca Attanasio. 

Il militare avrebbe compiuto a marzo 31 anni e in estate doveva sposarsi con la sua fidanzata; era in forza al battaglione Gorizia e dallo scorso mese di settembre in servizio presso l'Ambasciata italiana nel Paese africano. "L'ultima volta che ho visto Vittorio è stato 6 mesi fa, quando è partito. La missione era finita e tra pochi giorni sarebbe tornato. Qui tutti lo aspettavamo con impazienza” ha detto all’Adnkronos lo zio di Vittorio Iacovacci che ricorda come il nipote avesse messo in conto i pericoli del suo lavoro ma di come fosse restio a parlarne. "Preferiva non soffermarsi su quello che faceva - continua - era un ragazzo modesto, tranquillo, per bene. Si era costruito la casa qui, accanto a quella dei genitori, per viverci insieme alla sua fidanzata. Aveva 30 anni, aveva solo 30 anni”.

“Vittorio appena 30enne ha pagato con la vita il suo spirito di sacrificio e l’abnegazione per la divisa che indossava” ha detto il sindaco di Sonnino Luciano De Angelis che ha annunciato la decisione di proclamare il lutto cittadino nel giorno dei funerali del militare. “Una notizia straziante e dolorosa. Una notizia che lascia attoniti per la drammaticità e la violenza. Ci stringiamo al dolore dei familiari e di tutte le persone che lo conoscevano; solidarietà al corpo diplomatico e all’Arma dei Carabinieri”. 

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