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Cronaca

Croce Rossa, la storia di un’ordinaria giornata di un volontario

La Cri di Latina vuole così fare gli auguri di Natale, attraverso il racconto della quotidianità di un volontario, insieme al “ringraziamento per l'aiuto che la cittadinanza non ha mai mancato di portare alle nostre attività”

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di LatinaToday

In questi giorni si stanno intensificando gli scambi di auguri per le feste del Natale. Anche il Commissario Giancarlo Rufo a nome suo e del Comitato Locale CRI di Latina intende porgere il suo augurio a Latina insieme al ringraziamento per l'aiuto che la cittadinanza non ha mai mancato di portare alle nostre attività.

Queste si basano sull'impegno dei volontari CRI, gente comune che ha scelto di dedicare parte del loro "tempo liberato", alla solidarietà attiva verso i più deboli e vulnerabili. Ecco, allora, che in giorni come questi il lavoro dei nostri volontari assume un significato particolare che ci invita a guardare con simpatia e favore alla loro disponibilità fino magari a prenderla in considerazione ed entrare così nella grande famiglia della Croce Rossa.

Quanto sia importante questo impegno lo facciamo testimoniare alla nostra neo volontaria Michela al suo primo giorno di tirocinio come soccorritore in ambulanza:

"Oggi esco con i miei colleghi per il mio primo trasporto sanitario, ci ritroviamo al parcheggio dell’ambulanza qui a Cisterna, con il nostro collega "anziano" Ottorino controlliamo che non manchi nulla nel vano sanitario. Sono emozionata. Partiamo per andare a prendere il paziente, è un ragazzo sulla sedia a rotelle che ci aspetta a casa sua. Ci presentiamo fieri della nostra divisa, lui ci fa’ capire che ha bisogno di noi. Durante il percorso ci rendiamo conto che questa persona ha avuto seri problemi di salute, ce ne parla perché si fida di noi e questo è molto gratificante. Nel frattempo arriviamo a Latina e mentre due colleghi lo accompagnano a fare la visita, io e Ottorino aiutiamo un’altra signora in sedia a rotelle perché “siamo volontari” e un volontario lo è sempre.
La visita del ragazzo va bene e ripartiamo per tornare a Cisterna. Conversiamo, lui mi chiede se sono una mamma, se anche i disabili possono entrare in Croce Rossa. Lo salutiamo dicendogli anche che lo aspettiamo in CRI, ai nostri corsi d'accesso quando si sarà rimesso. Io sono entrata in Croce Rossa dopo aver subito interventi chirurgici e aver vissuto l'esperienza del ricovero ospedaliero. Certo, sono stata fortunata perché accanto a me ho avuto mio marito e i nostri due figli; sì, la mia famiglia, la mia vera ricchezza. La mia sofferenza mi ha fatto riflettere e così ho deciso di portare un sorriso a chi soffre e che magari non ha nessuno accanto a sé come invece è accaduto a me. Sono contenta di aver aiutato quel ragazzo insieme ai miei colleghi, il suo sorriso ha arricchito il mio cuore e ho capito di aver trovato la mia strada in Croce Rossa, certa anche di far quadrare il mio impegno di casalinga, di moglie e madre con la solidarietà ai più bisognosi
".

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