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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

“N de scordà ‘ste còse”, successo per il concerto in dialetto a Bassiano

In tantissimi hanno affollato piazza Sant’Erasmo, nel cuore del centro storico per assistere al concerto di Quirino Cifra, evento unico nel suo genere con quattordici brani rigorosamente in dialetto bassianese

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di LatinaToday

Grande successo per “N de scordà ‘ste còse”, il concerto di Quirino Cifra insieme a Mimmo Battista e Angelo Cassoni che si è tenuto a Bassiano. La suggestiva Piazza Sant’Erasmo, nel cuore del centro storico, non è riuscita a contenere le tantissime persone accorse per assistere all’evento  unico nel suo genere con quattordici brani rigorosamente in dialetto bassianese, lontani dai classici stornelli, introdotti dalle divertenti e pungenti incursioni teatrali di Amalia Avvisati e Orazio Mercuri.

Canzoni fortemente ispirate alla tradizione popolare e alla musica medievale ma dove nello stesso tempo è forte l’influenza dei grandi cantautori italiani. Il recital, dai toni a volte malinconici ma anche ironici, sarcastici e irriverenti, è stato accompagnato dagli applausi scroscianti del pubblico rapito ed estasiato dai brani che narrano di un paese oramai lontano nel tempo. Tradizioni perdute e vecchi ricordi attraverso i quali toccare questioni estremamente attuali come l’eterna lotta tra ricco e povero o tra i volti contrapposti del potere, o l’immigrazione.

Non a caso la serata è stata aperta proprio con “J’emigrante”, un brano che racconta la storia di un uomo che, alla fine del 1800, è costretto a lasciare il suo paese per cercare fortuna ma che, quando torna, si trova immerso in una realtà diversa. Nelle parole “…si emigrante, si sconosciuto…” è racchiusa tutta la solitudine di chi si trova lontano dalle proprie radici, in una terra dove spesso incontra solo diffidenza e ostilità.

Brano dopo brano, partendo dalla storia di un individuo, è stata raccontata la vita di un’intera comunità. E’ stata poi la volta di “Trebbolazione”, espressione della fatica dei contadini nel lavorare i campi, sfruttati dal padrone ma con un costante sguardo alla benevolenza e alla benedizione della Natura e di Dio. Ai toni malinconici dei primi brani, hanno fatto da contraltare quelli romantici di “La serenata” e quelli ironici di “Sò ito a ciammaruche”. Particolarmente cara all’autore, la canzone “La fornara” dedicata alla nonna, che parla di un mestiere totalmente stravolto. Ascoltandola, lo spettatore è stato guidato nei vicoli di un paese che oramai non esiste più sentendone i suoni, le voci, assaporandone anche i profumi. La parola è poi passata nuovamente agli attori Amalia Avvisati e Orazio Mercuri che interpretando magistralmente la celebre “Canzona di Bacco” di Lorenzo De’ Medici, hanno introdotto il brano “Je, Bacco e lo vino”. Applausi scroscianti anche per “ ‘N de scordà ‘ste còse” che, riproponendo filastrocche popolari dedicate ai bambini, termina con alcune strofe de “La canzone alla reversa”. Una sorta di parabola della vita che parte dall’ingenuità dell’infanzia per arrivare al disincanto della vecchiaia, quando ci si rende conto che spesso gli eventi seguono un corso diverso da come si era immaginato.

Il recital è poi proseguito con i brani “I popolani” e “Lisa la brigante” definita “…la regina dei briganti e della libertà”.  Toni particolarmente sarcastici e pungenti in “Jo sindeco e glie somàre”, introdotta da un vecchio bando realmente lanciato nel paese di Bassiano. Il concerto è terminato con “La ruzzeca” ispirata ad un gioco d’infanzia e nel finale sono state riproposte alcune strofe de “J’emigrante”; un modo per chiudere idealmente quel cerchio che secondo i protagonisti rappresenta l’esistenza di ciascun individuo, ovvero il desiderio di tornare a casa, alle proprie origini.  Il concerto si è concluso con applausi scroscianti e standing ovation per Quirino Cifra e i suoi compagni di viaggio: Mimmo Battista, Angelo Cassoni, Amalia Avvisati e Orazio Mercuri.  

“ ‘N de scordà ‘ste còse” è stata dunque una serata di note ed emozioni, un tuffo nel passato, un viaggio tra ricordi che altrimenti si sarebbero persi nel tempo. Per Quirino Cifra resta la gioia di aver offerto un piccolo grande dono al paese, un album dei ricordi da custodire; per i cittadini di Bassiano le emozioni di una serata incantata e la possibilità di rileggere o scoprire splendide pagine della storia del proprio paese.   

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