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Cronaca Centro / Piazza del Popolo

Biblioteca, disagi per gli studenti: pochi posti e condizionatori spenti

Le segnalazioni dei ragazzi fatte proprie anche dall'associazione Rinascita Civile: "Il disinteresse e l'abbandono in cui versa la biblioteca Aldo Manuzio sono sintomatici del degrado di questa città"

Pochi posti, condizionatori spenti e difficoltà da affrontare ogni giorno. Questi i disagi palesati dagli studenti di Latina che quotidianamente affollano gli spazi della biblioteca comunale Aldo Manuzio, e fatti propri anche dall’associazione RinascitaCivile che ha raccolto le loro segnalazioni.

“Questa città è sede universitaria eppure non ha una Biblioteca Comunale efficiente, fruibile, adeguata alle esigenze degli studenti – commenta l’associazione in una nota -.

La Biblioteca Aldo Manuzio ha posti insufficienti rispetto alle richieste e gli studenti devono sgomitare per sedersi mettendosi in fila prima dell’orario di apertura e poi, una volta dentro, la mancanza di aria condizionata, con il caldo della stagione, determina una situazione insostenibile soprattutto in questo periodo di esami di maturità e di esami universitari”. 

“RinascitaCivile – prosegue la nota - ritiene che il disinteresse e l’abbandono in cui versa la Biblioteca Comunale A. Manuzio di Latina siano sintomatici del degrado di questa città. Consideriamo vergognosa questa condizione più volte denunziata dagli stessi studenti, inascoltati, al punto da rivolgersi anche alla nostra associazione, e chiediamo un intervento immediato per ripristinare immediatamente almeno quelle condizioni di decoro e vivibilità umane che rappresentano la normalità e sono diritto di ogni cittadino”.

Qual è il futuro di Latina? Una città che non è attenta alla cultura, non è attenta ai giovani, non investe nelle nuove generazioni, può crescere?  si chiedono dall’associazione. “La realtà è che Latina è il fanalino di coda delle città italiane per la qualità della vita. Latina non ha neanche un assessorato alla cultura. Qui da noi la cultura è bistrattata da una classe politica tutt’altro che lungimirante, che forse pensa che ‘con la cultura non si mangia’ senza sapere che senza la cultura si muore”.

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