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Cronaca

“Canale Mussolini parte seconda”, è uscito il nuovo libro di Antonio Pennacchi

In libreria da oggi, 1 dicembre, il nuovo volume dello scrittore di Latina che vede ancora protagonista la famiglia Peruzzi al centro delle vicende di “Canale Mussolini” con cui Pennacchi nel 2010 ha vinto il Premio Strega

E’ in libreria da oggi “Canale Mussolini parte seconda”, il nuovo libro di Antonio Pennacchi vincitore del Premio Strega 2010 proprio con “Canale Mussolino”.

A qualche anno di distanza, Pennacchi torna a raccontare le vicende della famiglia Peruzzi protagonista già del volume uscito proprio nel 2010 e che è valso allo scrittore pontino anche la vittoria dei “Mondiali dello Strega”, organizzati lo scorso anno dalla Rai in collaborazione con il Premio Strega, con i vincitori del Premio dal 1947 che si sono sfidati a colpi di click.

Protagonista, dunque, ancora una volta la famiglia Peruzzi di cui Pennacchi nel primo volume aveva raccontato le vicissitudine tra il 1910 e l’inizio della prima guerra mondiale, dopo aver lasciato la Pianura Padana ed essere approdati nell’Agro Pontino.

“Antonio Pennacchi torna a narrare le gesta dei Peruzzi, famiglia numerosa e ramificata di pionieri bonificatori, grandi lavoratori, eroici spiantati, meravigliosi gaglioffi, e donne generose e umorali - si legge nella presentazione del libro -. E se nel primo volume di Canale Mussolini ci aveva fatto riscoprire un capitolo della nostra storia per molti versi dimenticato, in questa seconda parte si dedica a mantenere viva la memoria del difficile processo di costruzione della nostra Italia democratica e repubblicana”.

LA STORIA - La storia, come spiega ancora la presentazione del volume ha inizio “il 25 maggio del 1944 – ultimo giorno di guerra a Littoria – nel breve intervallo tra la partenza dei tedeschi e l’arrivo in città degli angloamericani, Diomede Peruzzi entra nella Banca d’Italia devastata e ne svaligia il tesoro. È qui che hanno inizio – diranno – la sua folgorante carriera imprenditoriale e lo sviluppo stesso di Latina tutta. Ma sarà vero? Il Canale Mussolini intanto – dopo essere stato per mesi la dura linea del fronte di Anzio e Nettuno – può tornare a essere quello che era, il perno della bonifica pontina. In un nuovo grande esodo, che ricorda quello epico colonizzatore di dodici anni prima, gli sfollati lasciano i rifugi sui monti e tornano a popolare la città e le campagne circostanti. I poderi sono distrutti, ogni edificio porta i segni dei bombardamenti. Ma il clima adesso è diverso, inizia la ricostruzione. Nel resto d’Italia però la guerra continua e si sposta man mano verso il nord, mentre gli alleati – col decisivo ausilio delle brigate partigiane e del ricostituito esercito italiano – costringono alla ritirata i tedeschi e le milizie fasciste. È una guerra di liberazione, ma anche una guerra civile crudele e fratricida. E la famiglia Peruzzi, protagonista memorabile della saga narrata in queste pagine, è schierata su tutti i fronti di questo conflitto. Paride al nord nella Rsi – mentre sogna di tornare dall’Armida e da suo figlio – rastrella ed insegue i partigiani. Suo fratello Statilio combatte i tedeschi in Corsica con il Regio esercito, poi a Cassino e su su fino alla linea Gotica. Il cugino Demostene è partigiano della brigata Stella Rossa, e combatte anche lui per liberare l’Italia. Accanto a loro ritroviamo lo zio Adelchi, che vigila sulle ceneri di una Littoria piena di spettri e di sciacalli, in attesa che nasca Latina; il mite Benassi e zia Santapace, collerica e bellissima; l’Armida con le sue api, e la nonna Peruzzi, che attribuisce compiti e destini alle nuove generazioni via via che vengono al mondo. E su tutti c’è Diomede – detto Batocio o Big Boss per un piccolo difetto fisico – il vero demiurgo della nuova città”.

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