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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca Goretti / Via Caio Giulio Cesare

“Le mani del rispetto”: a Latina il primo monumento dedicato ai braccianti Sikh

L’inaugurazione nei pressi delle autolinee del monumento realizzato da Dante Mortet proprio con il calco delle mani dei lavoratori. L'iniziativa dall'alto valore simbolico nella lotta al caporalato

Sono le mani dei braccianti Sikh dell’agro pontino quelle utilizzate come calco per realizzare la scultura bronzea di Dante Mortet che da oggi si trova in via Giulio Cesare a Latina, nei pressi delle autolinee. E c’è stata questa mattina, in occasione della Giornata mondiale per la sicurezza e la salute sul lavoro, l’inaugurazione di quello che è il primo monumento dedicato proprio ai braccianti dal titolo "Le mani del rispetto”; un’iniziativa che, inserita in un percorso più ampio, è stata realizzata dal Centro Studi “Tempi Moderni”, da Roma BPA- Mamma Roma e i suoi Figli Migliori e da Mano Artigiana, e ha avuto il contributo della Rappresentanza italiana della Commissione Europea.

"Un'iniziativa che abbiamo fortemente voluto dall'altissimo valore simbolico e che abbiamo scelto di realizzare in questa giornata così significativa e che, inoltre, si pone a cavallo di due date importanti per la storia del nostro Paese, il 25 aprile e il 1°maggio" spiega Paolo Masini, presidente di Roma BPA, che ha coordinato l'incontro ed è tra i promotori dell'evento. "Un momento di riconoscimento dell'impegno svolto in quest'area e la continuazione di uno sforzo di integrazione dei lavoratori stranieri che danno un contributo fondamentale allo sviluppo economico del nostro Paese” ha definito l’iniziativa Antonio Parenti, capo della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, sottolineando la necessità di tutelare tutti i tipi di lavoratori da qualunque area del mondo provengano.

Alla cerimonia di questa mattina ha preso parte anche Franco Gabrielli, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, autorità delegata alla sicurezza della Repubblica: "L'immigrazione è tema da non declinare in buonismi o cattivismi ma va governato con un'intelligente politica dei flussi, rimpatriando chi delinque e attuando una forte politica d’integrazione - ha detto Gabrielli -. Riaffermare la dignità delle persone misura la civiltà di una società e combattere il caporalato va in questa direzione. Il fatto che questo monumento riporti il concetto del rispetto, sintetizza al meglio questa iniziativa”.

“Là dove c'è il caporalato, e in questa provincia ce n'è molto, là dove ci sono le mafie, non c'è democrazia - ha poi aggiunto Marco Omizzolo, presidente del Centro Studi “Tempi Moderni” e promotore dell’iniziativa -: uomini e donne sono costretti a lavorare come schiavi e questo non è proprio di un paese civile. Ma noi lo diventeremo e questa scultura ricorderà a tutti e per sempre che non solo c'è un impegno, ma c'è una responsabilità collettiva nel costruire la democrazia. Non solo nel celebrarla”.

Nel corso degli interventi che si sono succeduti durante la cerimonia è intervenuto anche Dante Mortet, l’artista autore dell’opera, che ha sottolineato come “Le Mani del Rispetto siano un’opportunità affinché una scultura possa diventare un simbolo, sul territorio, di una storia di civiltà”. Un’opera che il sindaco di Latina, Damiano Coletta, ha definito “di alto valore simbolico”, che “in un momento come questo fa il focus sul mondo dei braccianti agricoli che nel nostro territorio ha una presenza importante e di fatto anche sulla piaga del caporalato riguardo a cui ognuno deve fare la propria parte”.

Alla cerimonia hanno preso parte in rappresentanza della Regione anche l’assessore al Lavoro Claudio Di Berardino e la consigliera Marta Bonafoni. ”Abbiamo siglato un protocollo con le parti istituzionali e datoriali sui diritti e sulle regole, fino ad arrivare ad una legge sul contrasto al caporalato" ha ricordato Di Berardino a cui ha fatto eco Bonafoni, relatrice proprio della legge contro il caporalato: "Abbiamo voluto garantire dignità e diritti, cercando di azzerare i 70 chilometri  che ci sono tra la Pisana e Latina. Toccanti e commoventi le testimonianze di due esponenti della comunità dei braccianti indiani.

Molte altre le personalità intervenute, tra le quali: Maurizio Falco, Prefetto di Latina, Roberto Iovino, Segretario Generale Cgil Roma, Giovanni Gioia Segretario Generale Cgil Frosinone e Latina, Ilaria Masinara, campaigner di Amnesty International su migrazione e discriminazione.

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