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Cronaca Aprilia

Mancati pagamenti delle fatture: la Casa di cura Città di Aprilia annuncia la chiusura

In una lettera indirizzata a Regione Lazio, Asl, Prefettura e Procura la struttura sanitaria parla di cassa integrazione per 134 dipendenti

Con una lettera indirizzata a Regione Lazio, Asl di Latina, sindaco di Aprilia, Prefettura e Procura della Repubblica, la Casa di cura Città di Aprilia annuncia, nero su bianco, la chiusura della struttura a causa di una "gravissima situazione finanziaria". Nella lettera la direzione amministrativa rappresentata da Alessandro Sirri e il legale rappresentante Angelo Aiello chiariscono che l'attuale condizione è stata determinata in via esclusiva dal mancato pagamento delle fatture relative ai servizi svolti.

In particolare il credito complessivo per l'anno 2020 ammonta a 1.615.976. La Regione Lazio avrebbe dovuto autorizzare la fatturazione entro il 30 aprile scorso. A giugno la clinica aveva sollecitato l'adempimento di questa formalità amministrativa che avrebbe liberalizzato l'emissione delle fatture e consentito dunque il pagamento dell'ingente credito. Ma non c'è stata risposta. "E' evidente - si legge - come vi sia stata una gravissima e illecita omissione di atti d'ufficio".  Per l'anno 2021 la struttura sanitaria di Aprilia aveva emesso fatture relative al periodo di gennaio e giugno chiedendo alla banca l'anticipazione delle fatture. Le banche però hanno chiesto che la Asl di Latina certificasse le fatture per poter poi dare seguito all'erogazione. Anche in questo caso non si è dato seguito all'adempimento.

Ad oggi dunque i crediti liquidi ed esigibili della clinica di Aprilia ammontano complessivamente ad oltre 3 milioni e 300mila euro. Per inadempienza e omissione delle procedure di pagamento dunque si annuncia che, alla data del 15 ottobre, si avvieranno le procedure per la chiusura e cessazione dell'attività, che riguarderanno: la chiusura del presidio di pronto soccorso, la cessazione delle prestazioni per acuti e quella dei servizi ambulatoriali e la chiusura della elisuperficie. Oltre a questo si aprirà la cassa integrazione per 134 dipendenti della struttura. "Si avvisa inoltre - si legge ancora nel testo della lettera - che, perdurando l'attuale gravissima situazione, le procedure di chiusura e cessazione dell'attività non potrenno derogate, differite o sospese neppure in presenza di nuove situazioni emeergenziali, delle quali si dovranno fare carico gli enti istituzionali".

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