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Cronaca

Il Comitato No Biogas non ci sta: "Preoccupati per la salute della comunità"

In seguito alla puntata di Monitor in cui si è dibattuto sulle Centrali Biogas, il comitato No Biogas Latina ha diffuso una lettera in cui rende note alcune precisazioni

Ieri sera su Lazio Tv è andata in onda la trasmissione Monitor: tema della puntata sono state le centrali Biogas, che tanto stanno facendo discutere negli ultimi tempi. A seguito della messa in onda del programma, il comitato 'No Biogas', che era stato invitato a partecipare alla trasmissione, ma ha preferito non prendervi parte perché ancora non in possesso della documentazione necessaria al contraddittorio, ha voluto fare alcune precisazioni:

ACCESSO AGLI ATTI - Il comitato NO Biogas Latina, preoccupato per i possibili effetti sulla salute umana, sull'agricoltura di qualità, sull'ambiente, sugli aspetti sociali e sui trasporti si è attivato sul territorio, con metodi democratici, per conoscere la situazione reale e per assicurare la partecipazione dei cittadini al processo decisionale. Proprio per questo, sin da subito, ha richiesto all’amministrazione comunale l’accesso agli atti del progetto della centrale a Biogas e il rispetto della normativa vigente.

PERMESSO DI COSTRUIRE - Contrariamente a quanto dichiarato in trasmissione dal sindaco di Maenza, il progetto della Chiesuola non è in base a PAS ma al permesso a costruire. Quindi, qualora venisse approvato il progetto, non si tratterebbe di rispetto delle norme autocertificate ma di pareri emessi dagli enti competenti.

PARTECIPAZIONE DEI CITTADINI - Questo però non vuol dire che in una materia in continua evoluzione normativa e tecnica come questa siano rispettate tutte le norme e direttive. Tra queste ne abbiamo evidenziate tre a livello comunitario: 1) partecipazione dei cittadini al processo decisionale (è da un anno e mezzo che il progetto va avanti e nessuno sapeva nulla!); 2) parere di compatibilità territoriale, essendo presenti nel comune di Latina impianti soggetti alla direttiva Seveso; 3) obbligo alla valutazione di impatto ambientale in quanto sono presenti più impianti e progetti. Tali aspetti sono stati confermati da recenti sentenze.

RIPRISTINO DEI LUOGHI OBBLIGATORIO -  Contrariamente a quanto dichiarato in trasmissione dal sindaco di Maenza, come riportato nelle dichiarazioni del sindaco di Latina Giovanni Di Giorgi, l'obbligo della polizza fideiussoria e il ripristino dello stato dei luoghi è sempre obbligatorio. Se a Maenza si sbaglia non è detto che lo stesso errore vada ripetuto altrove.

PROTESTE A BORGO BAINSIZZA -  Diversamente da quanto dichiarato dal rappresentante della centrale a Biogas di Borgo Bainsizza, a noi risultano numerose proteste, richieste, comunicazioni dei cittadini residenti nell'adiacenza della stessa centrale di Borgo Bainsizza.

MENO BIOMASSE RISPETTO AL NECESSARIO - È evidente infine che le capacità di biomasse per alimentazioni di centrali a Biogas e Biomasse in provincia indicate nel piano energetico provinciale è notevolmente inferiore a quelle richieste dai vari progetti e impianti.

NON C'E' AUTORIZZAZIONE DEL COMUNE -  Il comitato lamenta un'altra inesattezza:  secondo quanto sostenuto in trasmissione, la centrale della Chiesuola non viene ancora costruita poiché la proprietà si sta comportando con signorilità, mentre sembrerebbe che non essendo presente alla trasmissione, il Comitato NO Biogas Latina sia nel torto (testuali parole). Al conduttore e giornalista Egidio Fia sarebbe bastato leggere il comunicato stampa inviato ieri nel primo pomeriggio dal Comune di Latina, ed oggi ripreso dalla stampa, per accorgersi della falsità di queste parole. Ribadiamo: se i lavori della centrale a Biogas in quel di Chiesuola non sono ancora stati avviati è perché l’amministrazione comunale non ha ancora concesso alcun tipo di autorizzazione, volendo valutare le criticità legate all’impatto ambientale e alla viabilità. Ed inoltre la società costruttrice non ha ancora presentato, come richiesto, la polizza fideiussoria necessaria a garantire anche il costo di dismissione dell’impianto, che ha una vita di circa 20 anni.

IL SINDACO IN PRIMA LINEA - Il comitato infine ringrazia il primo cittadino: "Per concludere vorremmo ringraziare l’amministrazione comunale di Latina e soprattutto il sindaco Di Giorgi per volersi occupare in prima persona della faccenda. In lui riponiamo tutte le nostre speranze affinché i diritti dei cittadini alla salvaguardia della salute, alla tutela dell’ambiente, alla partecipazione e all’informazione continuino a non venire calpestati da interessi economici che, seppur autorizzati da norme nazionali e comunitarie, sono ancora oggi legati ad aspetti oscuri e pericolosi".

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