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Cronaca

“Certificato pazzo”, sette condanne per venti anni di carcere

La sentenza in udienza preliminare. Sei anni a Antonio Quadrino, medico del Csm di Fondi

Sette condanne per complessivi venti anni e otto mesi di carcere. La sentenza a carico di alcuni degli imputati del processo per l’inchiesta "Certificato pazzo" è arrivata nel tardo pomeriggio di ieri dopo quasi sei ore di camera di consiglio. Davanti al giudice per l’udienza preliminare Giorgia Castriota c’erano sette delle undici persone arrestate a dicembre 2019, quelle che hanno scelto il rito abbreviato oppure il patteggiamento per reati quali corruzione, falso ideologico, interruzione di pubblico servizio, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale, truffa ai danni dello Stato, false attestazioni e certificazioni.  

Per quanto riguarda i riti abbreviati la pena più pesante è quella inflitta a Antonio Quadrino, dirigente medico psichiatra del Csm di Fondi, condannato a sei anni di carcere a fronte di una richiesta del pubblico ministero Giuseppe Miliano di 8 anni. Massimiliano Del Vecchio è stato invece condannato a tre anni di carcere mentre per lui l’accusa aveva chiesto una pena inferiore, 2 anni e otto mesi. Anche per Stefania Di Biagio e Antonio Di Fulvio la pena è stata superiore a quella sollecitata dal pm: entrambi sono stati condannati a 2 anni e dieci mesi a fronte di una richiesta di 2 anni e quattro mesi. Silvana Centra, Bruno Lauretti e Tania Pannone, che hanno optato per il patteggiamento sono stati condannati a due anni di reclusione ciascuno con la sospensione condizionale della pena.

L’operazione "Certificato pazzo", condotta dai carabinieri del Nas tra la provincia di Latina, Caserta e Roma, aveva fatto emergere l’esistenza di un vero business con il rilascio di falsi certificati medici grazie ai quali ottenere il riconoscimento dell'invalidità o il porto d'armi. Al centro dell’organizzazione c’era Quadrino, nel cui studio medico di Fondi venivano predisposti i certificati in cambio di denaro:  il prezzo variava dai 50 ai 100 euro come testimoniano le riprese effettuate nello studio medico. Nell’inchiesta ci sono anche 70 persone indagate vale a dire coloro che grazie alle attestazioni di Quadrino avrebbero ottenuto benefici  e che sono quindi accusati di corruzione di pubblico ufficiale.

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