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Cronaca

Cesare Battisti, il giudice brasiliano ordina l’arresto: “Pericolo di fuga”. Ma lui non si trova

Sarebbe un primo deciso passo verso l'estradizione in Italia. Battisti vive in libertà in Brasile dal 2010. Ma ora Bolsonaro ha il potere di rivedere l'atto di Lula. I vicini di casa a Cananeia: "Non lo vediamo da settimane, non c'è"

Il giudice Luis Fux dell'Alta corte federale ha disposto l'arresto di Cesare Battisti, il terrorista, originario di Sermoneta, per il quale l'Italia ha chiesto al Brasile l'estradizione affinché sconti l'ergastolo. La notizia appare su tutti i principali organi di stampa del Brasile dopo essere stata anticipata dalla Tv Globo. Il giudice ha disposto l'arresto di Battisti per evitare il pericolo di fuga. Ma secondo alcuni vicini, l'italiano non si trova nella sua casa di Cananeia. "E' da novembre che non lo vediamo", ha detto un testimone all'inviata di TV Globo.
 

Battisti vive in libertà in Brasile dal 2010, quando ha ottenuto il permesso dal presidente Luiz Inacio Lula da Silva di rimanere nel Paese sudamericano. Attualmente risiede a Cananeia, sulla costa dello stato di San Paolo. Nella decisione, viene sottolineato che l'attuale presidente della Repubblica Jair Bolsonaro ha il potere di rivedere l'atto di Lula e decidere se Battisti può rimanere in Brasile o essere rimandato in Italia per scontare la pena detentiva.

Chi è Cesare Battisti, in fuga dall'Italia dal 1981

Le tappe del caso-Battisti

L'arresto di Cesare Battisti era stato chiesto dalla procuratrice generale del Brasile, Raquel Dodge, per "evitare il rischio di fuga e assicurare una eventuale estradizione", secondo un comunicato diffuso dalla stessa Procura. Formalmente, il giudice Fux ha revocato così una misura a favore di Battisti, che lui stesso aveva disposto un anno fa. 

A questo proposito il giudice Fux ha ricordato quando nell'ottobre 2017 Battisti è stato fermato a Corumba, sulla frontiera con la Bolivia, mentre, secondo quanto dichiarato dalle autorità, cercava di attraversare il confine con dollari ed euro non dichiarati. Il Tribunale Supremo brasiliano aveva votato già nel 2010 per estradizione di Battisti, condannato in Italia per quattro omicidi, ma l'allora presidente Luiz Inacio Lula da Silva la negò concedendogli lo status di rifugiato. Sottolineando la natura "strettamente politica" di quella decisione, il giudice Lux ha quindi affermato che il nuovo presidente potrà rivederla. "E' nella stessa natura degli atti prodotti nell'esercizio del potere sovrano la loro reversibilità", scrive il giudice.

Cosa sostengono gli avvocati di Battisti

Gli avvocati di Battisti ovviamente sostengono che quella decisione di Lula di negare l'estradizione sia irrevocabile. In attesa comunque di leggere il dispositivo della decisione del giudice, per il momento non hanno rilasciato commenti, si legge ancora sui giornali brasiliani, dove si ricorda che ora i legali potranno presentare un ricorso urgente per evitare l'arresto.

Tv Globo riferisce la richiesta di arresto è immediatamente esecutiva. Quando venne eletto, il presidente Bolsonaro, rispondendo al messaggio di congratulazioni del ministro dell'Interno Matteo Salvini, aveva promesso che presto Battisti sarebbe stato "restituito" all'Italia.

Bonafede cauto: "Aspettiamo arresto ed estradizione"

I primi commenti dall'Italia sono all'insegna della massima prudenza. "Saremo pienamente soddisfatti solo quando Battisti sarà arrestato ed estradato in Italia". Così il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, sulla sua pagina Facebook. "È la notizia che aspettavamo, quello per cui il Ministero della giustizia sta lavorando da tempo".

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