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Cronaca Cisterna di Latina

Morte di Desirée, la mamma in aula: “L’abbiamo cercata ininterrottamente per due giorni”

A Roma udienza fiume del processo per l’omicidio della 16enne di Cisterna

Parola alla mamma, alla nonna e alle zie di Desirée Mariottini nell’udienza del processo per la morte della 16enne di  Cisterna che si è tenuta ieri davanti alla Corte di Assise di Roma e che vede sul banco degli imputati Alinno Chima, Mamadou Gara, Yusef Salia e Brian Minth, tutti accusati di omicidio volontario, violenza sessuale aggravata e cessione di stupefacenti a minori.

Particolarmente toccante la deposizione di Barbara Mariottini, costituitasi parte civile con l’avvocato Maria Belli, che ha ripercorso la vita della figlia, quel piccolo handicap che la rendeva claudicante e che l’aveva anche resa vittima di atti di bullismo, il suo allontanarsi dalla scuola. Poi il ricordo dei due giorni drammatici, quelli dalla scomparsa fino al ritrovamento del corpo nello stabile di via dei Lucani.

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“L’abbiamo cercata per due giorni ovunque, a Cisterna ma anche a Latina, non abbiamo mai smesso fino a quando non è arrivata la telefonata con cui ci avvisavano che era stata trovata a Roma”. Nonostante il dolore e le lacrime la mamma della 16enne ci tiene a sottolineare come sua figlia sia stata sempre seguita, amata  e curata. Un aspetto che hanno ribadito anche la nonna, assistita dall’avvocato Teresa Ciotti, e le due zie di Desirée. Al termine dell’udienza, durata dalle 9.45 fino alle 18.30 salvo una breve interruzione, il processo è stato rinviato al 27 gennaio per ascoltare le testimonianze del nonno e del padre di Desirée, di alcuni operatori di polizia e dei medici legali.

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