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Cronaca

Class action contro Acqualatina, la battaglia non si ferma: si va in Cassazione

Il Comitato si affida al famoso giurista Romano Vaccarella. La Corte d'Appello aveva dichiarato la legittimità delle partite pregresse

Non si ferma la class action contro Acqualatina. Dopo la pronuncia della Corte d'Appello favorevole alla società, che aveva sostanzialmente giudicato legittime le partite pregresse, la battaglia proseguità in Cassazione. Ad annunciarlo sono i legali che sostengono il Comitato, che si affidano ora al famoso giurista Romano Vaccarella.

"Il professore - spiegano i legali - ha accettato senza esitazioni di assistere il Comitato in questo difficile percorso dall’esito affatto scontato e ha inoltre sollecitato un ripensamento della Suprema Corte sulla normativa che disciplina la Class Action, spingendosi addirittura a chiedere una remissione alla Corte Costituzionale per la declaratoria di illegittimità dell’articolo 140bis cod. cons. per violazione degli art. 24 e 111 Cost. nella parte in cui non prevede la ricorribilità per Cassazione dell’ordinanza di inammissibilità".

"Riteniamo - prosegue il Comitato - che non avremmo potuto offrire di più agli utenti di Acqualatina vessati dall’agire poco trasparente, volto esclusivamente al profitto, sprezzante dei bisogni dei propri clienti. Dopo 17 anni di gestione, ancora oggi viene erogata acqua non potabile nonostante le somme incassate nel 2017 per la “calamità naturale”, né sono stati realizzati i lavori indispensabili noti al gestore sin da quando ha preso in carico la rete". Il gruppo di legali annuncia che la battaglia non si fermerà fin quando non saranno ricoosciuti i diritti degli utenti dell'Ato4.

Nel corso dell'udienza di ieri che si è celebrata al tribunale di Roma è stata chiesta la sospensione della Class action in attesa della decisione della Corte di Cassazione.

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