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Cronaca Aprilia

Aprilia, confiscato patrimonio da 3 milioni ad ex narcotrafficante della droga

La polizia ha dato esecuzione al decreto emesso dal Tribunale di Latina: acclarato come il patrimonio del 60enne sia frutto o il reimpiego delle attività delittuose che si sono susseguite nel corso del tempo"

Confiscato il patrimonio ad un ex narcotrafficante della droga: il decreto emesso nei giorni scorsi dal tribunale di Latina che ha accolto la proposta della polizia acclamando “inequivocabilmente che gli immobili, i veicoli, i conti correnti le imprese e le società di proprietà di Enrico Panifica e dei suoi familiari sono il frutto o il reimpiego delle attività delittuose che si sono susseguite nel corso del tempo e che hanno visto protagonista l’apriliano che da qualche tempo si è ritirato dall’ambiente criminale”.

Il provvedimento arriva dopo due sequestri eseguiti nel novembre del 2013 e nel novembre dell’anno successivo, su proposta della divisione Anticrimine. “Ebbene - si legge in una nota della Questura -, dopo varie udienze in cui avvocati e periti di parte e testimonianze private hanno cercato di “smontare” vanamente la ricostruzione dell’acquisizione illecita delle possidenze che era stata delineata dagli investigatori”, nei giorni scorsi è arrivato il decreto del Tribunale di Latina.

L’EX TRAFFICANTE - come ricostruito dalla Questura il 60enne venne arrestato negli anni ’90 dalla Criminalpol di Roma per associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti nell’ambito dell’operazione denominata “Tridente”. La pericolosissima organizzazione criminale, alla quale risultava appartenere il Paniccia che, unitamente ad altre venti persone, aveva l’esclusiva del traffico di stupefacenti sull’intero litorale romano e pontino. Dopo gli arresti, nel prosieguo delle indagini, gli investigatori rinvenirono, sotterrato nel terreno pertinente alla villa di Paniccia 15 chili di cocaina per un valore stimato di circa dieci miliardi di lire. In tale ultima occasione fu arrestata anche l’ex coniuge.

Nel ’94 fu sottoposto alla  misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale, con obbligo di soggiorno per anni 5, ma nonostante la misura il 60enne ha continuato a delinquere fino a qualche anno fa. Risulta infatti condannato per emissioni di assegni a vuoto, furto tentato, porto abusivo di armi e reati gravissimi concernente la normativa degli stupefacenti.
Il tenore di vita del predetto è stato sempre molto alto ed è sotto gli occhi di tutti.

“Il Collegio giudicante - proseguono dalla Questura -, in questo caso, ha inflitto solo la misura patrimoniale perché secondo le risultanze degli accertamenti gli averi di Paniccia e dei suoi familiari conviventi  sono da  considerarsi  frutto di un accumulo illecito. In tale contesto, i magistrati, condividendo le ipotesi della polizia giudiziaria  hanno ritenuto che tutte le sue  disponibilità appaiono sproporzionate rispetto ai redditi dichiarati avendo motivo di ritenere che essi siano il risultato di attività illecite ovvero ne costituiscano il reimpiego.

IL SEQUESTRO - "Nel corso della discussione della misura il consulente di parte ha tentato di provare, senza riuscirci che i redditi regolari percepiti dal prevenuto nel corso degli anni erano sufficienti per far fronte a tutte le spese sostenute per mantenere il  suo tenore di vita ed i beni mobili e immobili posseduti”.  Il patrimonio sequestrato per un valore di più di  circa 3 milioni euro, intestato a Paniccia, alla convivente e ai figli si concretizza in 8 beni immobili, 2 autovetture, 9 conti correnti, 3 libretti postali, 2 imprese individuali, quote societarie.

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