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Cronaca

Consorzio Bonifica, ancora un nulla di fatto: "da 6 mesi senza stipendio"

I dipendenti si chiedono dove siano finiti i soldi promessi a seguito della delibera della giunta regionale del Lazio. "Solo risposte sommarie dal direttore. Questo balletto è ignobile"

“Dove sono finiti i soldi promessi a seguito della delibera della giunta regionale del Lazio?. Riteniamo lecito farsi questa domanda e porla a chi di dovere”. A chiederselo sono i lavoratori del Consorzio di Bonifica dell’Agro Pontino che denunciano ancora una volta la condizione di estrema difficoltà che vivono da diverso tempo a causa degli stipendi non percepiti.

“Riceviamo purtroppo dal Direttore del Consorzio risposte sommarie in merito. La verità è che ad oggi ancora non si sa se e quando verranno pagati gli stipendi arretrati. Questo balletto è ignobile”, scrive il segretario territoriale Flai Cgil Stefano Morea.

“Sono state scritte e dette fiumi di parole in merito, fatti incontri con le Autorità territoriali coinvolte ricevendo rassicurazioni, smentite. Resta il fatto che ad oggi i lavoratori del Consorzio di bonifica dell’Agro Pontino continuano ad essere senza stipendio! E vivere da 6 mesi senza stipendio non è facile”.

I fatti: l’ultimo stipendio percepito dai lavoratori del Consorzio di Bonifica risale al 10 novembre. Ad un certo punto è arrivata poi la “comunicazione” che finalmente gli stipendi arretrati sarebbero stati sbloccati. Ad oggi però restano ancora da ricevere le mensilità da agosto a dicembre 2015 (più la 13^ mensilità).

“Ed è questo il pensiero dei lavoratori e delle loro famiglie che dopo tutto questo tempo, dopo tutta questo scarica barile, stanno portando allo sfinimento. Ci chiediamo se i responsabili di tutto questo, perché ci sono dei responsabili, questo è certo, vogliano costringere i lavoratori a qualche gesto eclatante, ad un colpo di testa dettato dalla disperazione.

Stanno affamando i lavoratori e quando accade questo la lucidità si perde. Possibile che non ci si renda conto che non ci è più ammissibile continuare la rincorsa a cui siamo stati costretti negli ultimi mesi?! E va detto che prima di questa vicenda già si era assistito nell’anno precedente ad una situazione analoga; i lavoratori si erano infatti ritrovati anche allora ad accumulare  5 mensilità di arretrato.

E’ naturale lo sconforto. Più passa il tempo e più sembra volersi trasformare in “normalità” lasciare i lavoratori senza stipendio per mesi. Lavoratori dipendenti, che vivono di stipendio, che hanno mutui, mantenimenti da versare, spese da pagare e che “qualcuno” si permette di trattare così.

Certamente una boccata d’aria per i dipendenti del Consorzio di Bonifica dell’Agro Pontino è arrivato dal via libera da parte della Giunta Regionale per l’erogazione di 3 milioni e 200mila euro (chiaramente per tutti i Consorzi del Lazio).

A seguito dell’approvazione di questa delibera la Giunta si era detta in linea con gli impegni  assunti per sanare una situazione che si trascinava da anni. Ma in verità lo sconforto per centinaia di operai e per le loro famiglie è rimasto.

Riteniamo pertanto necessaria ed indispensabile una legge di riordino del Sistema consortile, come peraltro più volte promesso dalla Regione, anche attraverso il commissariamento dei Consorzi. Non è più accettabile mantenere in piedi una struttura dirigenziale che non sia in grado di garantire ai propri dipendenti il pagamento degli stipendi e riteniamo che sia questa la strada per ammodernare il funzionamento dei consorzi che contribuiscono in maniera  decisiva alla tutela ed alla salvaguardia del territorio.

Se fosse necessario ricordarlo il nostro territorio esiste perché esistono i Consorzi e il lavoro svolto quotidianamente da questi lavoratori che vengono precettati se non assolvono al loro lavoro, proprio perché un arresto delle pompe dei Consorzi significherebbe far finire sottacqua la Pianura Pontina.

I Consorzi realizzano, gestiscono e fanno manutenzione di opere e di impianti che sono a difesa del suolo e degli impianti pubblici di irrigazione.

Gli sforzi compiuti dai lavoratori per garantire la funzionalità del Consorzio, malgrado l’assenza di stipendi, non può essere semplicemente dichiarata “apprezzabile”. Sarebbe stato necessario vigilare sul percorso di questa delibera garantendo che fosse solo l’inizio di quella che è una riforma necessaria dei Consorzi attraverso, in particolare, una maggiore razionalizzazione delle risorse ormai non più derogabile.

Ora se è vero che sul piano delle risorse sono stati stabiliti gli importi per la remunerazione delle attività per il servizio pubblico di manutenzione sui corsi d'acqua e per le opere di preminente interesse regionale che per il periodo 2016-2020 definisce tali risorse nel bilancio regionale 2015-2017 è lecito chiedersi quale futuro si prospetta per il personale addetto a tale compiti.

E’ pertanto necessario chiede una verifica formale rispetto a quale destinazione ne sia stata fatta dalla Regione”.

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