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Cronaca

Contro la violenza sulle donne, il Comune di Latina presenta “Dea”

Il progetto "Dopo l'emergenza l'autonomia" vede camminare a braccetto il Centro Donna Lilith e l'amministrazione del capoluogo

Si chiama “Dea – Dopo l’emrgenza l’autonomia” il progetto presentato ieri presso il Comune di Latina a favore delle donne che hanno subito violenza.

Il progetto, che ha come capofila il Centro Donna Lilith e il partneriato del Comune di Latina, ha di recente vinto un bando nazionale e ottenuto un finanziamento di 155.750 euro oltre ad un cofinanziamento del Comune di Latina di 19.250 euro . Tre gli obiettivi che persegue:

- Attivazione dei locali assegnati dall’amministrazione al Centro Antiviolenza per potenziamento della capacità residenziale;
- Incremento delle tipologie dei Servizi territoriali offerti alle vittime, con sperimentazione di percorsi tesi al raggiungimento dell’autonomia e della piena reinclusione sociale delle donne e dei/lle loro eventuali figli/ie, in uscita dalla casa Rifugio “Emily”, ma non ancora sufficientemente autonome attraverso l’organizzazione di gruppi di auto-aiuto, servizi specifici per i minori, sperimentazione di appositi percorsi di formazione e tirocini di lavoro;
- Incremento del numero di posti letto, attraverso la dotazione di due case di proseguimento in rete con la Casa Rifugio “Emily” e il centro antiviolenza e i servizi socio-assistenziali del Comune di Latina, che si realizzerà attraverso un maggiore turn-over che liberi posti letto per l’emergenza.

Il Comune di Latina è da sempre attento alle esigenze delle donne e partner naturale dell’Associazione Centro Donna Lilith che da anni opera sul territorio per difendere ed aiutare le donne vittime di violenza.

“L’attuazione di questo progetto, –  spiega l’assessore ai Servizi Sociali Patrizia Fanti – divenuto realtà grazie ad un grosso lavoro di sinergia tra le istituzioni e il territorio, tocca un livello molto alto per l’aiuto alle donne di questo territorio e spero che i miei colleghi e chi sarà assessore ai Servizi Sociali in futuro non debbano mai più occuparsi di questa tematica perché vorrà dire che noi oggi avremo lavorato bene ed estirpato questa problematica a livello sociale, soprattutto attraverso un’educazione diversa  e più attenta da parte dei genitori nei confronti dei loro figli già da bambini”.

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