Nas negli ospedali pontini, controlli alle strutture: gravi le carenze
Rilevate carenze strutturali, tecnologiche ed organizzative dei reparti ospedalieri ispezionati. Passati al setaccio sia le strutture pubbliche che quelle private della provincia di Latina
I Carabinieri del Nas di Latina, per rispondere ad una sempre crescente richiesta da parte dei cittadini di sicurezza sanitaria, hanno predisposto sin dall’inizio del 2012 un’attività di controllo dei principali nosocomi pubblici delle provincie di Latina e Frosinone.
Le verifiche hanno consentito di rilevare alcuni casi di gravi carenze (strutturali, tecnologiche ed organizzative) dei reparti ospedalieri ispezionati, tali da determinare disagi ai pazienti e gravare significativamente sui servizi erogati.
Con una nota oggi, i carabinieri hanno diffuso i risultati dei controlli effettuati fino ad oggi.
“Dal controllo ispettivo effettuato presso i reparti di Dialisi e Terapia Intensiva Neonatale di due nosocomi della provincia di Latina – si legge nella nota -, emergevano inconvenienti (accesso per disabili non idoneo, tracce di umidità sugli intonaci, presenza di locali angusti, mancanza di idonea attrezzatura medica) che venivano relazionati ai competenti uffici sanitari della Regione Lazio e dell’Azienda Unità Sanitaria Locale di Latina. La puntuale risposta organismi istituzionali, interessati della vicenda, ha consentito di eliminare gli inconvenienti rilevati e di scongiurare ulteriori disagi agli utenti”.
Ulteriori controlli sono poi stati effettuati anche nelle strutture sanitarie private e ad alcune attività commerciali; “in quest’ambito – prosegue la nota -, recentemente la Prefettura - Ufficio Territoriale del Governo (UTG) di Latina, competente per materia, ha concordato con quanto rilevato dal personale del Nas Carabinieri, che ha contestato violazioni alle normative sanitarie nei confronti di 3 nosocomi privati ed una rivendita di oggettistica varia".
"In particolare, presso due delle strutture sanitarie è stata rilevata la presenza di dispositivi medici (rispettivamente utilizzati per attività medico-oculistiche in sala operatoria e per la rianimazione cardiopolmonare in emergenza) con data di scadenza superata, mentre a carico della terza struttura è stata contestata la produzione, l’acquisto e la messa in servizio di protesi dentarie sprovviste delle certificazioni di conformità alle normative di sicurezza europee”.
Per quanto concerne invece l’attività commerciale, gestita da un cittadino di nazionalità cinese, invece, il personale del Nas dei carabinieri ha rinvenuto, messi in vendita, “occhiali premontati da vista mancanti delle indicazioni relative agli accorgimenti ed alle modalità d’uso. A carico dei responsabili delle suddette strutture, l’UTG ha pertanto emesso altrettanti provvedimenti ingiuntivi, determinando il pagamento all’erario di una somma complessiva di oltre 170.000 euro”.