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Cronaca

Coordinamento 9 dicembre, Calvani: “Il popolo italiano verso Roma”

Dal 9 febbraio, al termine del "Cammino della Libertà", i manifestanti partiti da tutta Italia in questi giorni si incontreranno nella capitale dove si raduneranno. Danilo Calvani: "Il popolo non ce la fa più"

Si avvicina la fatidica data del 9 febbraio quando gli attivisti del Coordinamento 9 dicembre, che fa capo a Danilo Calvani, si troveranno a Roma al termine del “Cammino della Libertà”, partito nei giorni scorsi da diverse città italiane.

"Il popolo non ce la fa più, hanno distrutto le imprese, hanno smantellato il settore lavorativo, ci hanno maledetto con l'euro e adesso ci sottraggono anche le riserve auree per fare un regalino alle amiche banche. E' Troppo! Dal 9 febbraio in poi l'Italia intera scende a Roma!" ha commentato Danilo Calvani.

“Tutti i cittadini soffocati dalle scelte del governo si riuniranno a Roma, a cominciare dal presidio in Piazzale dei Partigiani, dove c'è già un presidio che ha provveduto ad allargare le concessioni in vista della forte affluenza” spiegano dal Coordinamento 9 dicembre  che ribadisce le sue richieste, vale a dire le dimissioni il Governo e il Parlamento e che si torni alle urne. 

"Gli organizzatori dell'evento hanno già annunciato che, qualora le adesioni dovessero continuare a crescere, si provvederà ad ottenere autorizzazioni anche per altri punti d'incontro. Alla protesta hanno aderito persone di tutte le categorie: disoccupati, lavoratori, cassaintegrati, agricoltori, trasportatori, precari, dipendenti pubblici, operai, ambientalisti, economisti ed intellettuali. Molti coloro che sono disposti a mettere le tende in modo permanente. La manifestazione infatti è prevista dall’ultimo giorno di incontro che è domenica 9 febbraio in avanti, ma la gran parte dei manifestanti si stanno organizzando e soprattutto per i giorni che seguono. I numeri delle adesioni stanno aumentando vertiginosamente”.

"Purtroppo siamo schiavi di un Parlamento che non sa fare nemmeno le leggi per farsi eleggere da un popolo che ormai non conta più nulla - hanno dichiarato i responsabili del movimento -; prima hanno fatto una legge incostituzionale ed ora ne propongono una ancor più incostituzionale. Lo avevamo detto che sarebbe andata a finire così.

Come faremo a liberarci di questa ennesima legge-truffa? Dobbiamo aspettare altri due anni che si esprima la Consulta? E' troppo! Non abbiamo tempo. Oggi alla Camera il governo, nel silenzio dei mass media, ha bocciato tutti gli emendamenti che potevano servire a fermare l'ultimo e incredibile scippo al nostro paese: un aumento del capitale di Bankitalia da 156 mila euro a 7,5 miliardi come antipasto e la cessione incondizionata di 2451,2 tonnellate di oro alle banche private. Quelle sono le riserve del popolo! E' l'oro prodotto grazie al lavoro costante del nostro paese! Quell'oro non si tocca. ".

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