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Cronaca

Coordinamento 9 dicembre, occupata la “Romana Macinazione” nella capitale

Blitz nei giorni scorsi nella storica fabbrica di Roma che ha inventato la "rosetta". "La rivoluzione ricomincia dal pane" hanno spiegato. Danilo Calvani: "In programma altre manifestazioni"

Blitz nella notte tra venerdì e sabato scorso del Coordinamento 9 dicembre che ha occupato la “Romana Macinazione” storico mulino romano inventore della "rosetta".

“La rivoluzione ricomincia dal pane” spiega l’ala più intransigente del movimento che fa capo al pontino Danilo Calvani. “Lo Stato infatti a causa del capitalismo sfrenato che ha reso ancor più conveniente l'importazione di farine da paesi extra-continentali, ha ridotto al minimo il lavoro della Romana Macinazione fino a decretarne la chiusura. Si tratta di una realtà principali dell'economia laziale, almeno fino a qualche decennio fa la Romana Macinazione era considerata "infallibile".

Nel 2011 invece è caduta la scure della crisi anche su questo importante mulino che ha prodotto oltre diecimila quintali di pane al giorno. Il drastico crollo del lavoro ha costretto i lavoratori alla cassa-integrazione e poi alla chiusura. Per la gente che ha lavorato nello storico mulino non c'è più nessuna certezza, nessun futuro”.

Da qui la decisione del coordinamento di occuparla. “Il pane infatti è il simbolo della vita di un popolo. Costituisce un fattore culturale peculiare di una determinata nazione. L'assoluta indifferenza con cui lo Stato ha lasciato morire la fabbrica, ha scatenato la rabbia dei cittadini del Coordinamento 9 dicembre che, ha deciso di occuparla.

Al popolo italiano è proprio il pane che manca, sempre più famiglie non arrivano a fine mese e proclami da parte del governo non sono altro che una sorta di specchietto per le allodole, ma il tempo è galantuomo e prima o poi toglierà questo velo della menzogna dalle promesse che non saranno mantenute.

È bene che lo Stato e il governo restituiscano ai cittadini tutti gli immobili e le fabbriche i luoghi di lavoro sequestrati o chiusi a causa di leggi che minano alla dignità dei lavoratori o a causa di tassi d'interesse troppo alti, a causa dei saccheggi e dell'usura legalizzata che sta ammazzando la nostra economia e che sta portando al suicidio decine di imprenditori”.

IL REGOLAMENTO - L'ultimo importante passo compiuto dal Coordinamento 9 dicembre, come spiega Danilo Calvani, è stata la redazione di un regolamento. "Ci siamo dati un regolamento interno, un codice etico da seguire che in qualche modo sancisce una precisa organizzazione all'interno del movimento. Ora, dopo l'occupazione della fabbrica a Roma sono in programma altre iniziative di protesta che non anticipiamo".

Prossimo appuntamento, intanto per la prima riunione nazionale. "Probabilmente già sabato prossimo a Pontinia ci riuniremo con tutti i cordinatori regionali per discutere insieme le prossime mosse e le prossime iniziativa per ribaltare lo stato attuale; iniziative che come sempre, ci tengo a ribadire, saranno portate avanti senza violenza e nel rispetto delle leggi".

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