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Cronaca Cori

A Cori la base di un'organizzazione criminale che gestiva il traffico di droga: arresti e indagati

L'operazione "Alba bianca" condotta dai carabinieri del reparto territoriale di Aprilia ha portato a otto arresti e due misure cautelari per altrettanti componenti del gruppo. I dettagli

Un'organizzazione criminale dedita al traffico e allo spaccio di stupefacenti è stata sgominata dai carabinieri nell'ambito dell'inchiesta "Alba bianca" condotta dai carabinieri del Reparto territoriale di Aprilia e coordinata dalla Dda di Roma. L'operazione ha toccato anche la provincia di Roma e diverse altre città italiane come Velletri, Napoli, Butera e Porto San Giorgio, ma la base logistica del gruppo era a Giulianello di Cori. considerato un luogo stretegico perché al confine con la provincia di Roma e dotato di vie di accesso facilmente controllabili da parte dei componenti dell'organizzazione. 

Proprio a Cori operavano i promotori del sodalizio, tre fratelli di nazionalità albanese, Elton Kanani, Algert Kanani e Alfred Belba, che gestivano l'attività illecita occupandosi di mantenere i rapporti con i fornitori dello stupefacente, di impartire disposizioni sulla vendita della droga, di supervisionare le cessione da parte dei pusher e di raccogliere il denaro provento dell'attività di spaccio. I tre fratelli inoltre individuavano le basi logistiche in cui nascondere e confezionare le dosi e reperivano, in Italia e in Albania, nuovi pusher da inserire nell'associazione per soddisfare le richieste dei clienti.

Le indagini, effettuate attraverso servizi sul territorio, intercettazioni e sequestri, sono scattate a febbraio del 2019, dopo l'arresto di uno spacciatore del gruppo che ha consentito di ricostruire la filiera dello stupefacente e di individuare i precisi ruoli dei singoli componenti. Gli investigatori dei carabinieri hanno captato una media di 40-50 telefonate al giorno, tutte relative all'organizzazione di cessioni di stupefacente per un giro che portava guadagni di 2mila euro al giorno, 60mila in un mese. L'attività tecnica ha permesso inoltre di accertare che i fornitori del gruppo erano altri due cittadini albanesi, Ermal Arapaj ed Erald Kuka. Ad occuparsi invece della piazza di spaccio di Cori Klajdi Mata, che si occupava anche di fare da intermediario tra i fornitori e i vertici dell'organizzazione e di impartire disposizioni sulla vendita agli altri pusher.

Proprio durante l'attività investigativa, i carabinieri della stazione di Cori hanno accertato la disponibilità in capo agli indagati di significativi quantitativi di cocaina e di ingenti somme di denaro.

Otto le persone finite agli arresti. Tra gli indagati ci sono anche due italiani che partecipavano con ruoli minori all'attività del gruppo: si tratta di una donna di Cori di 45 anni destinataria della misura cautelare dell'obbligo di firma, e di un 24enne di Cori indagato a piede libero.

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