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Cronaca

Coronavirus, parla il direttore scientifico dello Spallanzani: "Nessun tampone agli asintomatici"

Tutti i chiarimenti da parte di Giuseppe Ippolito durante un incontro con la stampa estera: "Essere positivi non significa essere contagiosi". Intanto, sono risultati negativi tutti i test

"Si sta lavorando affinché in Italia vengono comunicati, per il coronavirus, solo i casi positivi e clinicamente evidenti, dunque con sintomi, i pazienti in rianimazione e i morti. Esattamente come avviene negli altri Paesi del mondo". A spiegarlo è Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell'Istituto Lazzaro Spallanzani che, in conferenza alla Stampa estera, ha fatto il punto della situazione sulla diffusione del Coronavirus e spiegato l'importanza di comunicare solo numeri relativi a casi reali, come accade negli altri Paesi. "I casi positivi e i tamponi fatti per qualsiasi altro motivo - aggiunge - andranno in una lista separata, estremamente importante per la definizione della situazione epidemiologica". In sostanza, "non si effettueranno tamponi a cittadini asintomatici né si rilasciano certificazioni di negatività alla infezione da nuovo Coronavirus finalizzati al rientro al lavoro". 

"Essere positivo al Covid-19 - ha spiegato ancora il direttore scientifico Ippolito rispondendo alle domande dei giornalisti della Stampa estera - non significa essere contagioso. Ma le persone positive devono stare 'fuori dal circuito', quindi isolati. Il periodo di contagiosità - ha precisato - è diverso dal periodo di trasmissione. La probabilità massima in cui c'è trasmissibilità del virus è il momento in cui la persona è sintomatica". Un'altra spiegazione riguarda poi il ricorso alle mascherine: "Al momento attuale non è necessaria la corsa alle mascherine". 

Coronavirus: l'ordinanza della Regione Lazio

Intanto dall'Istituto Spallanzani arriva anche oggi la conferma che i test effettuati sono tutti negativi nel Lazio: "Sono stati valutati, ad oggi, presso la nostra accettazione 167 pazienti, di questi, 120, risultati negativi al test, sono stati dimessi. Quarantasette sono i pazienti tutt'ora ricoverati. Il giovane studente italiano (Niccolò n.d.r) sta concludendo il periodo di osservazione, la coppia cinese, attualmente ricoverata in degenza ordinaria, prosegue nel percorso di risoluzione della sintomatologia clinica". L'ospedale, nel suo quotidiano bollettino, "rinnova l'invito ai cittadini a seguire le indicazioni e le procedure nazionali e regionali: non presentarsi spontaneamente né alla accettazione del nostro istituto, né nei pronto soccorso della Regione, senza aver preventivamente consultato, telefonicamente, il medico o pediatra di famiglia".

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