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Cronaca

Coronavirus, cassa integrazione bloccata da mesi: lettera al presidente Inps sul 'caso Latina'

L'intervento di Ialongio e Aurigemma sui ritardi nell'erogazione del sussidio per lavoratori e piccoli imprenditori

Ci sono ancora troppe richieste di erogazione della cassa integrazione bloccate presso gli uffici Inps di Latina con inevitabili conseguenze per coloro che, a causa del Covid, hanno perso il reddito. Così il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Antonello Aurigemma e il consigliere comunale Giorgio Ialongo hanno inviato una lettera al presidente dell’Inps per sollevare il caso del capoluogo pontino e chiedere di adoperarsi affinché le risorse vengano sbloccate al più presto.

“Purtroppo la pandemia ha causato conseguenze pesantissime - scrivono - sulle tantissime attività produttive del nostro territorio. Una situazione grave per molti settori. La provincia di Latina risulta essere tra quelle in Italia dove la crisi si è fatta sentire in modo particolarmente grave e profondo. Tant’è che è stato molto alto il ricorso agli ammortizzatori sociali. Sono moltissime le piccole e medie imprese, soprattutto artigiane, agricole e commerciali, che rischiano di essere messe seriamente in ginocchio. Senza dimenticare le difficoltà incontrate dagli operatori dell’ambito turistico: le attività di tale settore, solo in minima parte si sono rimesse in moto durante l’attuale stagione estiva. E chissà quando ci sarà una vera ripartenza per tutte queste imprese che costituiscono il tessuto produttivo locale. 

Abbiamo parlato con i cittadini, i lavoratori, gli imprenditori grandi o piccoli, che hanno presentato richiesta di cassa integrazione - raccontano ancora Aurigemma e Ialongo - e abbiamo ricevuto tante segnalazioni in merito ai ritardi nell’erogazione degli assegni, che risulta bloccata da mesi. Per questi motivi, abbiamo scritto al presidente dell’Inps proprio per sollevare tale questione e chiedere, visto il ruolo e la funzione che ricopre, di adoperarsi affinché le risorse vengano sbloccate al più presto. Molte famiglie sono allo stremo e questo contributo - concludono - potrebbe rappresentare, in un periodo complesso come quello attuale, una boccata d’ossigeno fondamentale e necessaria per tanti nuclei familiari, in particolar modo quelli monoreddito e con figli”.

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