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I controlli

Va in discoteca nonostante la positività al coronavirus, scatta la denuncia

Tre le persone che sono poi risultate contagiate. L’attività dei carabinieri del Nas nell’ambito di controlli a livello nazionale a discoteche e locali effettuati nel primo fine settimana con il Super Green Pass. In totale sono state elevate 50mila euro di multe

Nonostante la positività al coronavirus è andata in discoteca violando l'isolamento fiduciario: è accaduto a Latina dove una donna è stata denunciata dai carabinieri del Nas.

La scoperta è stata fatta nel corso di una serie di controlli dei militari che rientrano nell’ambito di un più ampio servizio che è stato effettuato a livello nazionale dal Nas, con il supporto dei militari dell'Arma territoriale. Con i successivi accertamenti, è emerso che la stessa donna che in più occasioni ha violato l’isolamento fiduciario per recarsi in una discoteca del capoluogo pontino e in una di Pomezia, ha causato la diffusione del virus con il conseguente contagio di almeno tre persone.

Nello specifico il servizio che è stato effettuato nel fine settimana appena trascorso è finlliazzato alla verifica dell'obbligo del Super Green Pass per l'accesso nelle discoteche e nei locali. Al termine dell’attività in tutto il Paese sono state chiuse 8 discoteche, sono state controllate 9mila persone ed elevate 50mila euro di multe per le 69 violazioni riscontrate, 50 a carico dei clienti trovati sprovvisti della certificazione verde rafforzata e 19 di datori di lavoro o titolari delle attività ritenuti responsabili di omessa verifica del green pass.

In totale nel corso del fine settimana sono stati ispezionati 261 locali tra discoteche, pub e sale da ballo. Sono state contestate ulteriori 46 violazioni per l'inosservanza delle altre misure di contenimento del rischio da Covid-19 (uso delle mascherine da parte degli utenti, omesse informazioni sulle norme di comportamento, omessa verifica della temperatura corporea all'ingresso, assenza di dispenser igienizzanti, etc.), per un totale complessivo, come detto, di quasi 50mila euro di sanzioni amministrative. Gli 8 locali sono stati chiusi a causa delle rilevate gravi inosservanze alla normativa anti-covid nonché per la presenza di clienti oltre il limite massimo di capienza consentito (2 nella provincia di Torino, 1 nella provincia di Viterbo, 4 nella provincia di Palermo e 1 nella provincia di Reggio Calabria, quest'ultima risultata completamente abusiva, in quanto avviata in assenza di autorizzazione).

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