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Cronaca Fondi

Coronavirus, quasi mille persone in isolamento domiciliare: 600 arrivate da zone a rischio

Le precauzioni da adottare per non far collassare gli ospedali pontini. Riorganizzazione in atto della Asl per potenziare le Terapie intensive e i reparti Malattie Infettive degli ospedali

Per evitare che la Asl di fronte a questa emergenza possa collassare abbiamo messo in piedi una serie di misure che vanno dal fare rete con i medici di medicina generale e dei pediatri, 500 sanitari che devono gestire la quotidianità e le patologie ordinarie e fare in modo che ci sia attenzione per quei casi sospetti di coronavirus affinché siano monitorati e ben indirizzati". A parlare per la Asl di Latina è Antonio Sabatucci, dirigente Uoc Prevenzione, che ha partecipato al Comitato per l'ordine e la sicurezza convocato dal prefetto sull'emergenza Coronavirus e allargato a tutti i sindaci della provincia che hanno partecipato in videoconferenza. 

Intanto, fino a ieri lunedì 9 marzo, sono arrivate 600 comunicazioni ufficiali da parte di persone arrivate in provincia da zone del nord Italia che hanno avuto l'obbligo di segnalare la propria presenza sul territorio e di mettersi in isolamento. A queste persone se ne aggiungono altre 400 circa che si trovano in isolamento domiciliare in quanto familiari di contagiati o persone che hanno avuto contatti diretti con pazienti risultati positivi al Covid-19. Nella zona di Fondi, il focolaio maggiore, dove si registra appunto, come confermato dalla Asl, il maggior numero di persone in quarantena domiciliare.

"Stiamo riorganizzando la nostra rete ospedaliera - ha spiegato ancora - sia per la Terapia intensiva che per le Malattie infettive negli ospedali di Latina e Formia. Stiamo riorganizzando anche le stanze a pressione e ricostruendo una rete con le strutture sanitarie private accreditate, per cui trasferire patologie diverse dal Covid-19 per lasciare spazio a questa emergenza che, se non viene affrontatata con le misure di prevenzione che indica il ministero, rischia di ricadere su una sanità che non riesce a contenere i contagi". Da considerare un dato: su 10-15 positivi uno piò diventare grave da terapia intensiva. "Se vi fate due conti capite di cosa stiamo parlando - ha precisato - anche in evoluzione nelle prossime settimane. Lo sforzo deve essere grande, ogni individuo deve adottare anche quelle misure di protezione individuale e di corretto stile di vita". 

Gi stessi accorgimenti e il rispetto, per quanto possibile delle distanze, sono da tenere anche in casa. 

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