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Cronaca Cisterna di Latina

Testimoni convinti a ritrattare, imprenditore in carcere per corruzione. In tre ai domiciliari

I 4 arresti al termine di un'indagine legata all'aggressione di un finanziere a Cisterna di cui l'imprenditore è considerato il mandante. Per gli investigatori "avrebbe indotto, dietro compenso, alcuni testimoni d'accusa a ritrattare le proprie dichiarazioni" nel processo

Corruzione di atti giudiziari, falsa testimonianza e calunnia: questi i reati di cui sono considerati responsabili le 4 persone arrestate nel pomeriggio di ieri dagli uomini della Squadra Mobile al termine di un’articolata e riservata indagine svolta in collaborazione con i colleghi del commissariato di Cisterna. 

Quattro dunque le misure cautelari eseguite dagli agenti, una in carcere, a carico di un imprenditore 69enne di Cisterna, Angelo Fanfarillo, imputato nell’ambito di un altro procedimento penale da cui ha poi avuto origine questa indagine, e tre ai domiciliari nei confronti di altrettanti testi - il 63enne Sergio De Bellis, la 40enne Ilaria De Bellis e la 38enne Carolina Cesarini - che secondo gli investigatori “hanno ritrattato le loro dichiarazioni, aggiungendo dichiarazioni e denunce calunniose all’indirizzo di alcuni appartenenti alla Polizia Giudiziaria”. 

LE INDAGINI - L’imprenditore operante prevalentemente tra Latina e Cisterna, titolare in via diretta ed a mezzo prestanomi di svariate attività economiche, viene indagato quale mandante del tentato omicidio in danno di un maresciallo della Guardia di Finanza di Cisterna aggredito nell'aprile del 2014. “Quest’ultimo, secondo la ricostruzione investigativa effettuata all’epoca dei fatti - ricordano in una nota congiunta Procura e Questura di Latina - era stato accusato di avere ‘attenzionato’ in modo troppo scrupoloso la costellazione aziendale riferibile a Fanfarillo” che a sua volta “avrebbe assoldato due albanesi, poi tratti in arresto per aver aggredito su suo mandato il finanziere”. 

Da qui il processo nell’ambito del quale la Squadra Mobile, su delega dell’Autorità Giudiziaria, ha effettuato una serie di riscontri mirati che hanno chiarito come l’imprenditore “grazie alle sue cospicue disponibilità economiche avrebbe indotto, dietro compenso, alcuni fondamentali testimoni d’accusa a ritrattare le proprie dichiarazioni in modo da ‘alleggerire’ la sua posizione processuale, oltre ad accusare calunniosamente di vari reati (quali falsificazione di atti, minacce in loro danno, e finanche sequestro di persona) alcuni finanzieri”.

GLI ARRESTI - Le 4 misure cautelari che sono scaturite dalle indagini durate circa due mesi, sono state eseguite nel pomeriggio di ieri, anticipate, come viene spiegato nella nota “per il concreto pericolo di fuga del principale indagato che di recente si è più volte recato nella Repubblica Ceca, paese di origine della compagna, dove sta stabilendo e aprendo nuove attività economiche”. 

“Appare doveroso segnalare - conclude la nota - che sono emersi contatti tra il Fanfarillo, attraverso una delle sue tante attività economiche, per lo più intestate a soggetti di comodo, e alcune cooperative della ‘galassia’ riconducibile ai noti Buzzi e Carminati, coinvolti nell’indagine denominata ‘Mafia Capitale’, attraverso un sistema di false fatturazioni, ciò benchè egli non sia stato indagato in quel procedimento”.

Durante le perquisizioni di ieri in casa dell’imprenditore è stata rinvenuta e sequestrata “una voluminosa quantità di documentazione varia ritenuta utile al prosieguo delle indagini, attualmente al vaglio della Procura della Repubblica di Latina”.

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