Crisi idrica nei centri Lepini: le proposte di Altritalia Ambiente
La nota del delegato regionale Cipriani a fronte dell’emergenza che da settimane interessa parte della provincia pontina: intervenire prima che i centri Lepini escano dal circuito turistico-culturale per mancanza d’acqua
“Da alcuni anni si pone il problema della riduzione o mancanza di acqua nei centri Lepini.
Tra le cause, le mutate condizioni meteo caratterizzate da lunghi periodi di siccità e scarse precipitazioni primaverili e per il 30-40% di acqua che si perde per le condizioni della rete distributiva. Se i Lepini piangono, non ride l’Agro pontino che vede abbassarsi la falda con l’infiltrazioni di acqua di mare nella stessa.
Se questo è vero la prima osservazione è quella di domandarsi: cosa ha fatto il gestore “Acqua Latina” in tanti anni? Ben poco se la rete è nelle condizioni in cui si trova e non vi è stato un progetto, un’iniziativa per affrontare la nuova situazione che si è determinata.
Cosa Fare? La prima è quella di mandare a casa chi ha gestito tecnicamente e amministrativamente “Acqua Latina”. La seconda è quella di promuovere una 'Convention' straordinaria di ingegneri idraulici, geologi, ambientalisti riconosciuti e amministratori locali e regionali. Lo scopo? Sarà quello di studiare nuovi modi di gestione dell’acqua pubblica, la possibilità di creare bacini di raccolta delle acque meteoriche e dei fossi collinari e verificare le condizioni della rete idrica con l’obiettivo di rinnovarla a tratti.
Infine, essendo l’acqua un patrimonio pubblico che ha ripercussioni sulla salute delle persone, sulla protezione della natura e degli ecosistemi si potranno fare progetti che potrebbero essere finanziati dall’Unione Europea.
Questo da farsi al più presto prima che i centri Lepini escano dal circuito turistico-culturale per mancanza d’acqua a iniziare dal mio paesello che è Maenza".
Così in una nota Felice Cipriani delegato per il Lazio di “Altritalia Ambiente”