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Cronaca Formia

Sorriso sul Mare a rischio chiusura, l’appello dell’Ugl Latina

Il coordinatore della Sanita' privata UGL Latina Cristian Rapone intende sensibilizzare le istituzioni provinciali e i nuovi organi regionali sulla catastrofica situazione della clinica di Formia

Sorriso sul Mare a rischio chiusura. Il coordinatore della Sanita’ privata  UGL Latina  Cristian Rapone, ha voluto accendere i riflettori sulla sempre più catastrofica situazione della clinica di Formia, sensibilizzando le istituzioni provinciali e i nuovi organi regionali

La Clinica Sorriso sul Mare, presente sul territorio di Formia da moltissimo tempo, è a rischio chiusura per una riconversione nell'ennesima comunità, che conseguentemente ha fatto registrare un esubero del personale, a seguito di una riorganizzazione sulle figure professionali presenti. “Il tutto va a ledere l'occupazione dei vari infermieri presenti, situazione già verificatasi precedentemente con i primi 35 licenziati e altri 12 infermieri con una difficile ricollocazione lavorativa” ha spiegato Rapone.

“Tale situazione è una conseguenza dei continui tagli alla sanità privata e l'impossibilità di una ricollocazione presso enti pubblici, poichè non esiste una norma che tuteli il loro stato occupazionale. Oggi si rende tutto ancora più difficile per i lavoratori ancora occupati, dato che sono ben due mesi che non percepiscono lo stipendio, ma nonostante ciò per un grande senso di responsabilità, i lavoratori sono sempre presenti per accudire i pazienti che sono ancora presenti nella struttura”.

“Il tutto – continua Rapone - perchè fin quando la riconversione aziendale non verrà terminata, l'ex clinica risulta priva di autorizzazione, e conseguentemente non riceve il saldo delle fatture dal mese di agosto 2012”. La UGL Sanità, con le altre sigle sindacali presenti, avrà un incontro con i lavoratori in un'assemblea lunedì 11 marzo in cui verranno delineate le azioni da attuare per tutelare tutti gli occupati ed il loro diritto alla corresponsione degli stipendi arretrati.

“Ci si domanda dove siano oggi le istituzioni che si sono interessate durante la campagna elettorale. Tutti noi – conclude Rapone - attendiamo fiduciosi una riapertura del tavolo istituzionali per trovare soluzioni con l’azienda e la Regione a favore dei lavoratori che devono aver garantito la copertura degli stipendi arretrati, in questo periodo di profonda crisi economica in tutti i settori.”

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