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Cronaca Aprilia / Via Adda

Dal Pentagono ad Aprilia, per i resti del bombardiere abbattuto nel 1944

Dopo un bombardamento durante la II guerra mondiale l'areo cadde nel territorio pontino; una delegazione dagli Usa a Fossignano: trovate particelle riconducibili al mezzo precipitato

Era il 21 febbraio del 1944 quando, al termine di una missione e mentre stava facendo ritorno alla base in Sardegna, un aereo bombardiere americano precipitò in seguito ad un bombardamento sopra il cielo al confine tra Aprilia e Ardea.

Nei giorni scorsi una delegazione del Pentagono, quartiere generale del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti d’America, si è recata in zona Fossignano, ad Aprilia, precisamente in via Adda, dove grazie alla dettagliata analisi di cartine e coordinate geografiche, è stato individuato il luogo esatto dove era caduto l’aereo.

Gli agenti del Pentagono arrivati qui in Italia per la ricerca dei dispersi hanno preso contatti con le due amministrazioni comunali e, appurato che il luogo individuato come quello dove precipitò l’aereo si trovasse sul territorio di Aprilia, sono stati scortati sul posto dal tenente della Polizia Locale Maurizio Patrignani.

Anche grazie alla collaborazione di alcuni testimoni oculari, dei loro eredi, è stato possibile ricostruire l’intera vicenda dell’areo.

“I cittadini di Aprilia – si legge in una nota del Comune -, nel 1944, ritrovarono i corpi di due soldati americani, e vi diedero spontaneamente una degna sepoltura a pochi passi dal luogo dove precipitò l’aereo. Fu un luogo di sepoltura pressoché provvisorio, perché già nel 1947 le autorità militari statunitensi riesumarono i due corpi per darvi nuova sepoltura presso il cimitero americano di Nettuno, dove i due soldati ancora riposano”.

“Intanto, all’epoca, già pochi mesi dopo l’abbattimento dell’aereo furono recuperati i più grossi componenti in ferro e alluminio. Ma in seguito al sopralluogo, attraverso l’uso di sofisticata strumentazione, la delegazione del Pentagono ha potuto confermare il rinvenimento di minuscole particelle riconducibili ai resti di un aereo abbattuto - continuano dal Comune di Aprilia - La ricerca, dopo via Adda, è continuata anche nei pressi del cosiddetto Castellaccio, dove nei paraggi alcune grotte naturali sono servite durante il conflitto mondiale come luogo riparato e al sicuro ove allestire un ospedale da campo.

“L’amministrazione comunale, a pochi giorni dalle celebrazioni per il 67esimo anniversario della Liberazione, ha offerto la più ampia disponibilità e collaborazione all’Ufficio del Pentagono, come estremo omaggio e forma di gratitudine nei riguardi delle migliaia di persone che hanno combattuto e perso la vita sul territorio apriliano a seguito dello sbarco delle truppe alleate ad Anzio” dichiarano dal Comune.

Non è la prima volta che ad Aprilia si verificano importanti ritrovamenti relativi agli eventi bellici della prima e della seconda guerra mondiale. Nel mese di aprile del 2004, gli allora ufficiali di polizia locale Maurizio Patrignani e Massimo Giannantonio ritrovarono in via della Riserva Nuova, nella zona soprannominata “the boot” (lo stivale), reperti bellici, armi e munizioni, ma soprattutto le spoglie di due soldati britannici, a cui fu data successivamente degna sepoltura presso il cimitero inglese di Anzio nel settembre dello stesso anno, alla presenza delle più alte cariche militari e civili”.

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