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Cronaca Cisterna di Latina

Desirée violentata e uccisa: arrestato il quarto uomo. Si nascondeva in provincia di Foggia

Le indagini della squadra mobile di Roma proseguono per identificare eventuali altri complici presenti nello stabile abbandonato di via dei Lucani

E' stato arrestato anche il quarto uomo, ritenuto componente del branco che ha violentato e ucciso Desirée, la 16enne di Cisterna ritrovata senza vita venerdì scorso nello stabile abbandonato di via dei Lucani a Roma. Si tratta di un cittadino straniero, secondo le indiscrezioni originario del Gambia. L'uomo si nascondeva in Puglia ed è stato rintracciato a Borgo Mazzanone, in provincia di Foggia. 

Anche per lui le accuse sono di omicidio volontario, violenza sessuale di gruppo e cessione di stupefacenti. Il 32enne Yusif Salia, è ritenuto anche lui responsabile, in concorso con gli altri tre stranieri, della morte della giovane Desirée, ed è stato fermato nel primo pomeriggio di oggi, venerdì 26 ottobre, dal personale delle Squadre Mobili di Foggia e Roma, del commissariato di Polizia di San Lorenzo e del Servizio Polizia scientifica, trovato all'interno della zona denominata ex pista' di Borgo Mezzanone, in agro di Manfredonia, in provincia di Foggia.

Yusif Salia, fermato dalla polizia

Il 32enne è stato individuato grazie alle intercettazioni telefoniche avviate subito dopo il delitto, dalla Squadra Mobile di Roma che ha localizzato il suo cellulare nel foggiano, precisamente nella cosiddetta 'ex pista' di Borgo Mezzanone, in agro di Manfredonia. La zona individuata è quella adiacente al Cara- Centro richiedenti Asilo politico -, dove insiste un insediamento di cittadini extracomunitari che non possiedono più il titolo a essere ospitati all'interno della struttura; qui gli agenti, a seguito di servizi di osservazione e appostamento, sono riusciti a individuare una delle tante baracche dove poteva nascondersi lo straniero. Dopo aver sfondato la porta d'ingresso e, aver fatto irruzione, la polizia ha individuato e catturato l’uomo che al momento dell'arresto ha dichiarato diverse generalità spacciandosi per un'altra persona.

Il blitz della polizia e il fermo | Il video 

Trovato con 11 chili di marijuana

Fermato il 32enne è stato identificato; subito è stato dichiarato in stato di fermo e condotto in Questura. Nel corso della successiva perquisizione all'interno della baracca dove l'uomo si nascondeva, gli agenti hanno rinvenuto il telefono cellulare intercettato dalla Squadra Mobile di Roma e circa 11 chili di marjuana suddivisi in 50 pacchi, 194 grammi di hashish suddivisi in tre pezzi, due buste di resina, per un totale di 122 grammi, e 4 dosi di metadone. Inoltre è stata rinvenuta una pistola giocattolo e un bilancino di precisione. Tutto lo stupefacente è stato rinvenuto “nell'esclusiva disponibilità di Salia Yussif, che si trovava solo nell’abitazione". E’ stato quindi arrestato anche per questo altro delitto. Il pm della Procura di Foggia di turno ha disposto, per quanto concerne la detenzione ai fini di spaccio di stupefacente, la traduzione del 32enne presso il carcere di Foggia (particolari su FoggiaToday).

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Gli altri tre fermi

La cattura di Yusif Salia era già nell'aria e nelle scorse ore le indagini hanno portato gli investigatori fino in Puglia. Gli inquirenti stanno ora definendo il suo ruolo nella morta della 16enne. "Catturato a Foggia il quarto verme che avrebbe stuprato e portato alla morte Desiree. Si tratta (guarda caso) di un immigrato clandestino. Per lui, come per gli altri tre, carcere duro e a casa!!! Ringrazio la Procura e le Forze dell'Ordine per la rapidità e l'efficacia" ha commentato su Twitter, il ministro dell'Interno, Matteo Salvini.

Stretta sulle indagini: caccia al quarto uomo

Prima di lui erano stati sottoposti a fermo altri tre uomini, i due senegalesi Mamadou Gara, 27 anni, e Brian Minteh, 43, e il nigeriano Chima Alinno, 46 anni, tutti e tre rintracciati dalla squadra mobile a Roma. Secondo le attività investigative il branco avrebbe somministrato un mix di droghe letali alla giovane Desirée fino a ridurla in uno stato di incoscienza e proprio in questa fase avrebbero a turno abusato di lei. Quando poi qualcuno ha allertato i soccorsi era ormai troppo tardi: la 16enne di Cisterna era già morta dopo 12 ore di agonia. 

Le indagini ora prosguono per cercare eventuali altri complici presenti quella notte nell stabile di via dei Lucani.

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