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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Cisterna di Latina

Morte di Desirée, pusher incastrato dall’acquisto di un farmaco

Gli investigatori sono risaliti a Marco Mancini attraverso il sistema di tracciatura dei medicinali

L’arresto del presunto pusher Marco Mancini, 36 anni, arrestato nei giorni scorsi dagli uomini della Squadra mobile di Roma con l’accusa di cessione di sostanza stupefacente nell’ambito dell’inchiesta sulla morte della 16enne di Cisterna Desirée Mariottini è stato reso possibile dal sistema di tracciatura dei farmaci che viene effettuata dalla farmacie italiane.

Nel corso delle indagini gli investigatori avevano rinvenuto la confezione integra di un medicinale e attraverso il numero di targatura sono riusciti a risalire alla farmacia romana che l’aveva venduta e da lì alla relativa ricetta, con conseguente identificazione del paziente: un 36enne romano incensurato, Marco Mancini appunto.

L’arresto del presunto spacciatore che ha rifornito gli stupratori e assassini di Desirée Mariottini di un medicinale utilizzato per drogare la ragazza è stato possibile grazie al sistema di tracciatura dei farmaci che viene effettuata dalle farmacie italiane, sistema che permette un controllo totale della filiera del farmaco e che in questo caso è stata percorsa al contrario e si è rivelata  determinante nella cattura del pusher. I farmaci in questione sono stati infatti utilizzati insieme ad un mix di droghe per stordire Desirée nell’edificio di Via dei Lucani.

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Assessore D'Amato: "Tracciabilità farmaci d'aiuto agli inquirenti"

"Nell'indagine per individuare i responsabili della tragica vicenda di San Lorenzo è stato di fondamentale importanza il sistema regionale per la distribuzione dei farmaci cosiddetta 'Per Conto' ossia acquistati dalla Regione Lazio e distribuiti dalle farmacie attraverso procedure informatiche che ne permettono la tracciabilità - ha dichiarato in una nota l'assessore alla Sanità e l'Integrazione Sociosanitaria della Regione, Alessio D'Amato -. Grazie a questo collaudato sistema regionale e alla complessa attività d'indagine è stato possibile risalire al presunto pusher. Questa volta il sistema di tracciabilità del farmaco, che è stato percorso all'inverso ossia dal consumatore al farmacista, è risultato utilissimo per l'attività della Magistratura". 

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