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Cronaca Borgo Sabotino

Nucleare, a lavoro per la dismissione della centrale di Sabotino

Seconda riunione del Tavolo della trasparenza per la dismissione della centrale nucleare di Latina, a Borgo Sabotino. Assessore Refrigeri: "Nostro obiettivo garantire la maggiore trasparenza possibile sulle attività di decommissioning"

Seconda riunione questa mattina del Tavolo della Trasparenza per la dismissione della centrale nucleare di Borgo Sabotino, che si è tenuta presso la sala di controllo della stessa centrale.

Una riunione aperta dall’assessore alle Infrastrutture, Politiche abitative e Ambiente della Regione Lazio, Fabio Refrigeri e a cui hanno preso parte le mministrazioni comunali del territorio interessato, associazioni ambientaliste e territoriali, le consigliere regionali Cristiana Avenali e Rosa Giancola, i vertici dell'Arpa Lazio e di diversi Ministeri, nonché il direttore della Direzione regionale competente.

“L'intenzione è quella di garantire la maggiore trasparenza possibile sulle attività di decommissioning, aprendo addirittura le porte dell’impianto di Borgo Sabotino: è la prima volta che nel Lazio si aprono le porte di una centrale nucleare” ha dichiarato l’assessore Refrigeri in apertura dei lavori.

“L'ultima volta che sono stata qui - ha dichiarato la consigliera Cristiana Avenali - era il 17 aprile del 2011, in occasione della catena umana organizzata da Legambiente per il referendum antinucleare vinto poi a giungo del 2011, ma ero fuori dalla centrale nella quale sono entrata oggi per la prima volta. Mancava solo la Regione Lazio nel panorama nazionale a dover attivare il tavolo della trasparenza ed oggi è stata colmata questa mancanza. Le procedure di trasparenza e partecipazione sono fondamentali in questa fase di decommissioning e smantellamento della centrale e di utilizzazione del deposito temporaneo  per rifiuti da decontaminazione  e da smantellamento. Oggi sono state date diverse informazioni e importanti rassicurazioni. La Sogin sta facendo un monitoraggio ambientale della fase di  decommissioning e smantellamento e un monitoraggio radiometrico, al quale si aggiungeranno i monitoraggi di Ispra e Arpa. E’ stato inoltre affermato che le scorie prodotte dalla centrale e  in fase di decommissioning ora in Inghilterra, anche in caso di indisponibilità del deposito unico nazionale nel 2025, non occuperanno il sito temporaneo di Borgo Sabotino”.

“Il tavolo per la trasparenza sul nucleare inaugurato dall’assessore Refrigeri – aggiunge la consigliera del territorio pontino Rosa Giancola - risponde all’esigenza di una gestione nuova della questione nucleare. L’operazione di decomissioning non è solo quella, concreta e materiale, che riguarda l’impianto del nostro territorio ma è quella di un’intera epoca che ha dimostrato tutto il suo fallimento. Le energie rinnovabili hanno dimostrato tutto il loro potenziale e la loro efficacia. Un’epoca si è definitivamente chiusa e il decomissioning oggi rappresenta dunque anche un’operazione di tipo culturale, perfettamente in linea con un approccio nuovo adottato dalla Regione Lazio, la cui parola d’ordine è trasparenza e partecipazione”.
In conclusione, affermano le due consigliere Cristiana Avenali e Rosa Giancola: “Il percorso di trasparenza deve essere completo e quindi i dati dei monitoraggi dovranno essere resi pubblici come richiesto dalle associazioni presenti numerose all'incontro di oggi, perché la salute e la sicurezza dei cittadini deve essere l’obiettivo principale anche in questa fase.  Abbiamo finalmente avviato un percorso virtuoso che si autodeterminerà andando avanti, e questo dimostra una nuova gestione e volontà politica”.

LE ATTIVITA’ DI DISMISSIONE - Durante l’incontro Severino Alfieri, direttore Decommissioning Impianti Centro–Sud di Sogin - che cura le attività di dismissione della centrale -, ha illustrato tutte le attività di dismissione, mentre il direttore della Divisione Regolatorio, Ivo Velletrani, ha messo in evidenza il puntuale piano di comunicazione previsto, fulcro determinante per l’attività d’informazione resa al Tavolo e, quindi, ai cittadini.

Fra le attività realizzate nell’ultimo periodo - si legge in una nota della Regione Lazio -, vi è lo smantellamento dell’edificio turbine della centrale, una struttura in cemento armato che durante l’esercizio ospitava le turbine dell’impianto. Si è conclusa la costruzione di un deposito temporaneo di rifiuti radioattivi, per il quale è imminente l’ottenimento del Decreto di esercizio, dopo che Ispra ha terminato nel luglio 2014 le prove e i collaudi dei sistemi del deposito. Il nuovo deposito consentirà di custodire in sicurezza esclusivamente i rifiuti derivanti dell’esercizio della centrale e dalle attività di decommissioning, in attesa del loro trasferimento al Deposito Nazionale. Sono, inoltre, terminati i lavori per lo smantellamento dei grandi componenti all’interno della piscina.
Sono stati assegnati i lavori per la rimozione degli involucri delle soffianti dei boilers ed è in corso la progettazione esecutiva. Proseguono i lavori di realizzazione dell’impianto dove saranno trattati e cementati i fanghi radioattivi e gli splitters (impianto LECO) prodotti durante l’esercizio. È in corso la progettazione definitiva per la costruzione del nuovo sistema di trattamento effluenti liquidi radioattivi, denominato Radwaste, e si sta avviando l’attività che porterà alla realizzazione della stazione di trattamento materiali metallici.
A ottobre 2011 è stato emesso il decreto di Compatibilità Ambientale (VIA) per il decommissioning della centrale, a firma congiunta dei Ministeri dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e dei Beni e le Attività Culturali. Tale Decreto ha previsto, con tre specifiche prescrizioni, da parte di Sogin anche un monitoraggio ambientale convenzionale, accanto al preesistente monitoraggio radiologico. Sogin, dunque, ha pianificato e integrato la preesistente rete per attuare il programma di monitoraggio convenzionale.
Allo stesso tempo, Sogin ha avviato la campagna di caratterizzazione del territorio nell'autunno 2013. Queste prime analisi hanno evidenziato su tre campioni di acqua di falda superficiale valori anomali della concentrazione di cloruro di vinile. Ciò è stato comunicato immediatamente alle Autorità e agli Enti competenti (Ispra, Arpa Lazio, Regione Lazio, Provincia e Comune di Latina) e, il 2 agosto, è stata diffusa una nota stampa. Da parte sua, Sogin ha attivato fin da subito un rigoroso processo di verifiche su cause e dimensioni dell'evento. I valori rilevati non sono riferibili alle attività di decommissioning, in quanto sono stati riscontrati analiti estranei al ciclo produttivo della centrale nucleare. Al momento, la Società sta procedendo con ulteriori indagini ed analisi, anche a monte della centrale, come previsto dal piano di caratterizzazione approvato nella Conferenza dei Servizi nel marzo 2014. In ogni caso, i risultati delle indagini eseguite non evidenziano rischi per i lavoratori e la popolazione. Gli esiti di tali analisi sono state trasmessi agli Enti preposti e sono in attesa di validazione.
Durante l’esecuzione delle indagini di caratterizzazione è stata rilevata, in tre aree distinte del sito, la presenza nel sottosuolo di materiale di origine antropica. In linea con la normativa vigente, tali materiali saranno oggetto di uno specifico piano di rimozione e smaltimento.
Per la centrale di Latina, i piani prevedono la conclusione della prima fase del decommissioning fra il 2023 e il 2027, con lo smantellamento delle infrastrutture e l'abbassamento dell'edificio reattore dagli attuali 50 metri a 30. Tale intervallo di quattro anni risponde alla necessità di rappresentare l’alea legata alla natura prototipale di molte attività di decommissioning, con la data centrale più probabile come anno di fine dei lavori. La seconda e ultima fase del decommissioning, che riguarda lo smantellamento del reattore, sarà avviata e portata a termine, con il raggiungimento dello stato di green field, solo a valle della disponibilità del Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi.
Il Deposito Nazionale sarà un’infrastruttura ambientale di superficie dove mettere in totale sicurezza tutti i rifiuti radioattivi prodotti in Italia, compresi quelli generati dalle applicazioni in campo medicale, industriale e della ricerca. Al riguardo, il Tavolo è stato anche occasione di confronto su tale tema. Lo scorso 2 gennaio Sogin ha consegnato all’Autorità di controllo Ispra la proposta di Carta delle Aree Potenzialmente Idonee ad ospitare la struttura, rispettando i tempi previsti dalla normativa. Tale Carta, dopo l'approvazione da parte di Ispra e dei Ministeri competenti, verrà resa pubblica e sarà quindi avviata una fase di consultazione che culminerà in un Seminario Nazionale, al quale saranno invitati a partecipare tutti i soggetti interessati al progetto
”.

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