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Cronaca

Disordini alla mensa Caritas: minacciò di vendicare i fratelli musulmani, espulso e rimpatriato

L'uomo di 53 anni è stato rimpatriato ieri dalla frontiera aerea di Palermo verso Tunisi. I fatti il 28 dicembre: aveva minacciato di morte uno degli operatori e di voler vendicare i fratelli musulmani, con espresso riferimento ai fatti di Milano e all'uccisione di Amri

E’ stato espulso il cittadino tunisino di 53 anni che il mese scorso aveva creato il panico nella mensa della Caritas di via Virgilio a Latina, minacciando di morte uno degli inservienti e di voler vendicare i suoi fratelli musulmani, con espresso riferimento ai fatti accaduti il 23 dicembre a Milano, dopo l'attentato di Berlino, e all’uccisione di Anis Amri nel corso di un concflitto a fuoco. 

“A seguito di attente e approfondite attività investigative”, come ha reso noto il Viminale, il tunisino, "pluripregiudicato per reati comuni, in posizione irregolare sul territorio nazionale e senza fissa dimora", "è stato espulso dal territorio nazionale, per motivi di sicurezza dello Stato, con un volo partito dall’aeroporto di Palermo".

“In particolare - aggiunge -, il tunisino era all'attenzione degli investigatori” dopo i fatti accaduti nella mensa di via Virgilio il 28 dicembre scorso quando dopo aver dato in escandescenze durante la distribuzione dei pasti urlando “io non mangio questa m…”, aveva minaciato, prosegue la nota del Viminale “un volontario intervenuto per calmarlo, dicendogli: ‘io esco fuori, ti aspetto. Occhio per occhio dente per dente, perché i tuoi fratelli hanno ammazzato un mio fratello a Milano’”.

Allontanatosi dalla mensa della Caritas, era stato rintracciato poco dopo da personale della Questura di Latina che lo ha arrestato per reati di violenza privata aggravata dalla finalità di terrorismo e istigazione a delinquere. “Il 29 dicembre, l'Autorità Giudiziaria ha convalidato l'arresto e il cittadino tunisino è stato trasferito presso il CIE di Caltanissetta, per essere rimpatriato dalla frontiera aerea di Palermo verso Tunisi”.

Con il rimpatrio di ieri, “il quinto del 2017, salgono a 137 i soggetti gravitanti in ambienti dell'estremismo religioso espulsi con accompagnamento in frontiera dal gennaio 2015 ad oggi” conclude il Viminale.

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