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Cronaca

"Utenza del gas distaccata illegalmente: l'odissea di un consumatore"

La denuncia di Confconsumatori: "Dopo aver subito illegittimamente il distacco della utenza del gas e nonostante due pronunce del tribunale di Cassino continua, l'utente pontino ancora oggi ad essere perseguitato"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di LatinaToday

Un Consumatore pontino, nonostante avesse vinto sia in primo grado il ricorso d'urgenza dinanzi al Tribunale di Cassino che la successiva fase di reclamo azionata dalla società Eni con relativa condanna alle spese di giudizio, due giorni fa ha ricevuto l'ennesima raccomandata con diffida legale per pagamento delle spese di riallaccio addebitate illegittimamente.

"La storia del 65enne minturnese A.B., invalido e titolare della sola pensione d'invalidità, ha dell'assurdo - racconta l'avvocato Franco Conte della Confconsumatori - è infatti una vera e propria odissea cominciata nel dicembre 2013 e la cui tappa conclusiva potrebbe essere rappresentata dall'udienza dinanzi al Giudice di Pace del prossimo 23 gennaio".

Questi i fatti: è accaduto che il consumatore pontino in data 19/12/2013 veniva costretto a subire il distacco dell'utenza del gas, senza che si fosse proceduto con la regolare costituzione in mora dell'utente.

La morosità, a cui il venditore riconduce la richiesta di sospensione della utenza, è relativa ad una fattura addirittura risalente al 21/04/2011 e di importo pari ad € 813,56, fattura già contestata e per la quale, si erano già provveduti ad effettuare dei pagamenti parziali a mezzo bollettini del 19/12/2012, 20/03/2013 e 03/06/2013. Nonostante ciò e nonostante non fosse stata inviata una regolare costituzione in mora l'Eni provvedeva ugualmente al distacco della utenza.

A questo punto la Confconsumatori provvedeva con reclamo del 23/12/2013 a rappresentare le particolari condizioni economiche dell'utente e richiedeva, al solo fine di riottenere il riallaccio della utenza, la rateizzazione dell'insoluto, stante l'impossibilità del consumatore a far fronte in un'unica soluzione al pagamento dell'intera somma richiesta pur in pendenza di contestazione della fattura predetta.

A questo punto stante il disinteresse della società Eni in data 21/01/2014 con ricorso ex art. 700 c.p.c. depositato innanzi al Tribunale di Cassino, veniva richiesta l'immediata riattivazione della utenza ed il Giudice del Tribunale di Cassino con provvedimento del 17/02/2014 emetteva l'ordine di riattivazione immediata della utenza poiché il distacco non risultava essere stato preceduto dalla costituzione in mora prevista per legge.

L'utenza veniva riattivata solo in data 20/03/2014 e quindi ben tre mesi dopo il distacco; successivamente il Gestore proponeva reclamo avverso la predetta ordinanza ed anche tale giudizio vedeva soccombente Eni".

Continua l'avvocato Conte: "Nonostante i giudizi che vedevano quale parte soccombente l'Eni, quest'ultima, ha provveduto successivamente alla emissione della fattura del 08/05/2014 con la quale si fatturavano circa € 800,00 quali spese tecniche per il riallaccio della utenza.

L'assurdo è che nonostante l'Eni avesse posto in essere una azione di distacco illegittima ha avuto anche il coraggio di addebitarne i costi all'utente.

La situazione ha dell'incredibile e per questo la Confconsumatori sta assistendo il consumatore minturnese sia nel pendente giudizio dinanzi al Giudice di Pace per il risarcimento dei danni per l'illegittimo distacco sia nella conciliazione dinanzi alla Autorità per Energia Elettrica e il Gas per la seconda fattura che riporta gli oneri di riallaccio".

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