Droga dalla Calabria a Latina, anche Ramiccia e Fiasco non rispondono al gip
Questa mattina l'interrogatorio dei due pontini componenti dell'associazione a delinquere sgominata con l'operazione "Selfie"
Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere anche Arianna Ramiccia e Adamo Fiasco, coinvolti nell’operazione Selfie condotta dalla Dda di Reggio Calabria che nei giorni scorsi ha sgominato un’ associazione a delinquere dedita alla produzione, al trasporto e alla cessione di stupefacenti in grossi quantitativi, associazione che operava nella Locride e nel capoluogo pontino.
Questa mattina il giudice per le indagini preliminari di Latina ha interrogato si rogatoria del gip di Reggio Calabria i due componenti del gruppo che si trovano agli arresti domiciliari da sabato. La Ramiccia e Fiasco hanno deciso entrambi di non rispondere alle domande del magistrato così come aveva fatto lunedì mattina Alfredo Celani, compagno della Ramiccia, e Massimiliano Tartaglia, detenuti presso il carcere di via Aspromonte. Per quanto riguarda la ragazza gli investigatori la considerano a pieno titolo componente dell’associazione in virtù dei suoi rapporti con il capo calabrese del gruppo, Michele Carabetta, e del suo contributo avendo trasportato una consistente partita di marijuana dalla Calabria, dove veniva prodotta , a Latina. Per quanto riguarda Adamo Fiasco, invece, veniva utilizzato anche lui come corriere, inviato a Seminara da Celani per prelevare la droga e portarla nel capoluogo pontino.
Sarà il gip di Reggio Calabria ora a decidere sulla sorte dei quattro pontini.