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Cronaca

Operazione Selfie, il ruolo dei pontini che gestivano il trasporto dalla Locride e lo spaccio a Latina

In mattina l’interrogatorio in carcere di Alfredo Celani e Massimiliano Tartaglia

Un gruppo affidabile, scelto sulla base di requisiti di un certo tipo, primo tra tutti la disponibilità di una rete di persone da utilizzare sul territorio di Latina per lo spaccio della droga. E’ quanto emerge dall’ordinanza di custodia cautelare del gip di Reggio Calabria rispetto al ruolo dei quattro pontini arrestati nell’ambito dell’operazione denominata Selfie che ha sgominato un’organizzazione dedita alla produzione, e allo smercio su grossa scala di marijuana.

Alfredo Celani, Massimiliano Tartaglia (entrambi in carcere), Arianna Ramicca e Adamo Fiasco (ai domiciliari) erano ben integrati nel gruppo criminale della Locride coordinato dal Michele Carabetta.

L’indagine della Dda ha portato a localizzare 8 piazzole adibite alla coltivazione di marijuana e al sequestro di circa undicimila piante, una filiera collaudata all’interno della quale Celani disponeva “di un gruppo collaudato nella collocazione della fornitura, colui il cui apporto logistico rende sicura la distribuzione della marijuana non solo a Latina ma nel Lazio”. E’ quindi lui a gestire lo spaccio nell’area pontina e a organizzare anche il trasporto dalla Calabria per il quale utilizza anche la sua compagna, Arianna Ramiccia che per gli investigatori conosceva perfettamente la natura dei traffici. Fiasco veniva invece utilizzato da Celani e mandato a prelevare la droga mentre Tartaglia si era ritagliato un suo spazio per la commercializzazione della sostanza stupefacente sul territorio pontino.

Questa mattina i primi interrogatori: il gip Pierpaolo Bortone ascolterà per rogatoria nel carcere di Latina dove sono detenuti Celani e Tartaglia, assistiti dagli avvocati Oreste Palmieri e Alessia Vita.

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