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Mercoledì, 6 Dicembre 2023
Cronaca

Sul litorale due gruppi criminali in lotta per il controllo del mercato della droga

Le indagini della polizia sullo spaccio tra Pomezia e Nettuno grazie alle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia: 28 gli arresti; eseguite perquisizioni e sequestri. Rinvenuti armi, fucili e droga

Arresti e perquisizioni nell’ambito di una maxi operazione antidroga scattata questa mattina all’alba e che ha interessato la zona del litorale tra Nettuno e Pomezia. La polizia, su disposizione della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, ha dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Roma nei confronti di 30 indagati ritenuti gravemente indiziati, a vario titolo, di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, tentato omicidio, detenzione illegale di arma da fuoco, trasferimento fraudolento di valori e autoriciclaggio.

Sono 28 le persone finite agli arresti, di cui 27 in carcere. Numerose sono state anche le perquisizioni eseguite che hanno visto impegnati circa 300 uomini della squadra mobile di Roma con il supporto del reparto prevenzione crimine, del reparto mobile e del reparto volo e con l’ausilio delle squadre mobili di Latina, Benevento e Ravenna.

Le indagini

Le indagini, coordinate dalla Procura Distrettuale Antimafia capitolina, hanno preso il via tra il 2019 e 2020 grazie alle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia, documentando l’esistenza di due distinti sodalizi criminali operanti nella zona sud della Capitale con ramificazioni sul litorale compreso tra Pomezia e Nettuno e in concorrenza fra loro per il predominio del monopolio del mercato della droga in quei territori, in particolare, cocaina e marijuana.

I due sodalizi criminali 

Nel corso dell’attività investigativa è stata fatta quindi luce sull’esistenza di un primo sodalizio, diretto da M. F. con la collaborazione di “luogotenenti” impegnati nell’immissione della droga nella zona di Torvajanica a Pomezia, ad Ardea, Anzio e Nettuno, responsabile anche di una spedizione punitiva nei confronti di uno spacciatore della consorteria concorrente capeggiata da P. S. Inoltre le indagini hanno permesso di individuare anche un soggetto gravemente indiziato di un tentato omicidio per motivi probabilmente legati allo spaccio. Numerosi sono stati poi gli arresti in flagranza di reato che hanno portato al sequestro complessivo di 10 chili circa di cocaina, 75 chili di marijuana e di una piantagione di marijuana, con la Squadra Mobile che durante le varie attività ha sequestrato anche armi da fuoco detenute dal sodalizio criminale, tra cui 4 pistole clandestine.

L’autoriciclaggio 

Le indagini hanno, inoltre, permesso di documentare numerose operazioni di autoriciclaggio e trasferimento fraudolento di valori da parte di alcuni affiliati apicali del sodalizio che investivano i proventi illeciti in società, immobili, autovetture e orologi di pregio: per questo il giudice per le indagini preliminari di Roma, accogliendo la richiesta della Procura Distrettuale Antimafia, ha disposto anche il sequestro preventivo di una villa con piscina e di 3 società, tutte operanti nel settore del gioco legale e delle scommesse sportive, e dei relativi complessi aziendale e rapporti finanziari. Completa il quadro della vasta operazione anche l'arresto, effettuato oggi nel corso delle perquisizioni, di una persona  trovata in possesso di circa un chilo e mezzo di hashish, 30 grammi di cocaina e chetamina. Inoltre nelle abitazioni di due destinatari delle misure cautelari sono stati rinvenuti un fucile e del munizionamento, tutto sequestrato.

“Conflittualità tra più gruppi criminali”

L’operazione di oggi, spiegano dalla Questura capitolina, “si inserisce nella più ampia azione della Direzione Distrettuale Antimafia e della squadra mobile di Roma tesa a contrastare l’attività criminale posta in essere nel basso litorale romano, caratterizzato da una costante conflittualità tra più gruppi criminali connessa al predominio sulle piazze di spaccio della zona, nel contesto della quale, negli ultimi tempi, si sono registrate numerose aggressioni commesse anche con l’utilizzo di armi”.


 

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