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Cronaca Sezze

Duplice omicidio a Sezze Scalo, il giorno dopo: paese ancora sconvolto

La comunità setina è sotto shock per quanto accaduto al ditributore di via degli Archi. Sindaco Campoli: "Resto attonito insieme a tutta la città di fronte a tanta violenza e spietatezza"

Sono passate più di 24 ore dalla sparatoria finita nel sangue di lunedì sera alle porte della città e ancora l’intera comunità di Sezze è sotto shock. Stravolta per quanto accaduto cerca risposte alle sue domande.

L’efferatezza e la spregiudicatezza con cui tutto si è svolto nell’arco di pochi minuti lascia attoniti e senza parole. Due le vittime e un ferito, 3 arresti e un fermo: questo è il bilancio della follia di lunedì sera presso il distributore di via degli Archi a Sezze Scalo.

Resto attonito insieme a tutta la città di fronte alla violenza e alla spietatezza con cui si è consumato questo episodio. Esprimo profonda preoccupazione e rivolgo il mio auspicio affinché le forze dell’ordine, oltre a individuare le responsabilità, possano ricostruire lo scenario all’interno del quale tale episodio si è consumato” ha affermato il sindaco di Sezze Andrea Campoli.

“Esprimo apprezzamento per la solerzia con la quale il prefetto Antonio D’Acunto ha convocato il comitato per l’ordine e la sicurezza, finalizzato a comprendere il portato criminale di questa vicenda” ha poi continuato il primo cittadino. Un agguato che avrebbe alla sua base uno scontro fra bande legato al mondo del traffico della droga. “Il fenomeno c’è - ammette Campoli - ed è preoccupante non solo per il suo profilo criminogeno ma anche per quello della devianza sociale. La consapevolezza di questo problema, che inquieta e che preoccupa, deve suscitare una maggiore vigilanza da parte non solo delle forze dell’ordine ma di tutte le istituzioni presenti sul territorio”.

“La criminalità organizzata che da trent’anni si è insediata sul nostro territorio, dal Garigliano a Roma, ha contaminato anche la criminalità locale – ha commentato Antonio Turri, già rappresentante di Libera e oggi presidente dell’associazione I cittadini contro le mafie -. C’è una guerra spietata in corso a Roma e nel Lazio e mi preoccupa la reazione quasi assuefatta della gente di fronte a episodi come questo”.

COMITATO ANTIMAFIA ANTONINO CAPONNETTO LATINA – “Altri due morti ed un ferito grave, in una sparatoria a Sezze Scalo che ha tutto il sapore di una vera e propria esecuzione di stampo mafioso, legata - dicono - al traffico di droga. Numerose le armi adoperate” commenta in una nota l’associazione Antonino Caponnetto, approfittando di quanto accaduto a Sezze anche per fare una riflessione a 360 gradi sullo stato della provincia pontina.

“Un elenco interminabile di morti ammazzati da 20 anni a questa parte, la maggioranza dei quali rimasti senza aver scoperto autori e mandanti. Il controllo del territorio ed un lavoro di “intelligence” che mancano in una provincia, qual è quella di Latina, in cui i clan della camorra e della ‘ndrangheta spadroneggiano.
Ci auguriamo ora che la “lettura” dell’ennesimo evento criminale porti gli investigatori pontini a comprendere che “dietro” quasi sicuramente ci potrebbe essere dell’altro”.

“E qui si ripropone il problema dei problemi: la “qualità” del lavoro investigativo che finora in provincia di Latina è stato fatto sempre e quasi esclusivamente con un’ottica da “ordine pubblico”. Se lo Stato continuerà  a puntare su un impianto giudiziario ed investigativo che, vista la realtà, non ha mostrato di essere finora all’altezza della situazione, fatta qualche eccezione, staremo sempre punto ed a capo. Quello della droga è solamente uno dei filoni delle molteplici attività delle organizzazioni mafiose. Uno dei tanti. Ma se non si prendono di petto tutti –a cominciare da quello degli investimenti immobiliari e dei capitali – si farà sempre un buco nell’acqua”.

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