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Cronaca Cori

Ecoreati nel codice penale, raccolta firme di Legambiente a Cori

Ha fatto tappa anche nel comune pontino la campagna nazionale promossa da Legambiente e Libera, e sostenuta da oltre una ventina di associazioni, per chiedere l'introduzione degli ecoreati nel nostro ordinamento

In nome del popolo inquinato: subito i delitti ambientali nel Codice penale”: ha fatto tappa anche a Cori la campagna nazionale promossa da Legambiente e Libera, e sostenuta da oltre una ventina di associazioni, per chiedere l'introduzione degli ecoreati nel nostro ordinamento.

E proprio il comune lepino è stato l’unico nella provincia di Latina ad aver aderito all’iniziativa: nella giornata di ieri il Circolo Legambiente Cora Viridis ha organizzato in piazza della Croce domenica una raccolta firme.

“L'obiettivo è sbloccare il disegno di legge contro la criminalità ambientale, fermo da mesi al Senato, dopo essere stato approvato a larghissima maggioranza dalla Camera dei Deputati a febbraio” si legge in una nota.

Da qui la petizione on line e l'appello ai cittadini a firmarla sul link www.change.org/legambiente-ecoreati, mentre il Cigno Verde ha lanciato anche l'altra mobilitazione telematica “Chi inquina paghi”, chiedendo al popolo inquinato di inviare un’email ai Senatori dal sito https://www.legambiente.it/chi-inquina-paghi

“Prescrizione e conseguente estinzione del reato e assoluzione degli imputati sono le cause dei disastri ambientali impuniti - prosegue la nota del Comune di Cori -. Il problema è che in Italia ci sono processi lunghi, prescrizione breve e pene esigue in materia ambientale, dal momento che in questo campo i reati contestabili sono molto più difficili da dimostrare e di mera natura contravvenzionale.  

L’approvazione definitiva del Ddl rafforzerebbe l’azione penale in ambito ambientale e renderebbe più efficace il contrasto alle illegalità e alle ecomafie, adeguando l’attuale Codice penale che non prevede ecoreati come l’inquinamento o il disastro ambientale. Una riforma di civiltà che eviterebbe altri disastri e crimini ambientali e casi di “giustizia negata”, punendo chi inquina e specula contro l’ambiente, mette a rischio la salute dei cittadini e il lavoro delle imprese che rispettano la legge”.

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