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Cronaca

Ecosistema Urbano, Latina tra le ultime città in Italia: è 89esima

Diffusi i dati della XXI edizione del rapporto di Legambiente sulla vivibilità ambientale dei capoluoghi di provincia italiani; ancora problemi in materia di rifiuti e differenziata, acqua e qualità dell'aria

Ottantanovesima tra le 104 province italiane: non migliora la situazione di Latina, come quella delle altre province laziali - si salva solo Rieti al 28esimo posto - nella speciale classifica di Ecosistema Urbano, il rapporto di Legambiente, giunto quest’anno alla XXI edizione, sulla vivibilità ambientale dei capoluoghi di provincia italiani, realizzato in collaborazione con Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore: male la raccolta dei rifiuti, poche le piste ciclabili, enorme dispersione idrica.

“L'indice di valutazione studia dati e parametri nell'ottica di fornire una rappresentazione del livello di vivibilità dei nostri centri abitati - spiega Legambiente in una nota -. L'aggregazione dei dati forniti dai comuni, dall'Istat e da altri enti ha portato a stilare una classifica che indica quale città riesce ad avvicinarsi ad un modello ideale ricavato su 18 parametri di tipo ambientale, suddivisi in cinque macro aree che riguardano: la situazione dei trasporti (pubblici e privati), la gestione dei rifiuti, la qualità dell'aria, la condizione del sistema idrico ed i consumi energetici”.

Una fotografia desolante della provincia pontina ma anche del resto della regione: nessuno dei capoluoghi del Lazio, infatti, emerge come particolarmente virtuoso in nessuno degli aspetti della ricerca e neanche il confronto con l'anno passato suggerisce importanti passi in avanti.

RIFIUTI - “Una regione che continua ad essere ricoperta dai rifiuti - proseguono da Legambiente -, questo quanto emerge dai numeri relativi alle tonnellate di RSU raccolti e alle percentuali di differenziata per l'anno 2013. Lievissimo miglioramento a Roma che arriva al 30% di raccolta differenziata (rispetto al 25% dell'anno precedente) ma ancora eccessiva la produzione di rifiuti pro-capite pari a 638,2 kg. Bel salto in avanti a Viterbo dove si va dal 14% del 2012 al 58,8% nel 2013. Il capoluogo della Tuscia ha intrapreso la raccolta porta a porta che sembra andare nella direzione giusta, registrando diminuzioni di rifiuti per abitante (da 499 a 457,4 kg per abitante) e facendo aumentare la quota di raccolta differenziata. A Latina e Frosinone ancora troppi i rifiuti pro-capite (rispettivamente 567,3 e 581) e basse le percentuali di differenziata (30% e 15%)”.

QUALITA’ DELL’ARIA - Ancora una volta solo Rieti presenta dati sotto confortanti per quanto riguarda la qualità dell’aria, soprattutto se confrontati con le altre realtà che mostrano situazioni preoccupanti. Roma e Latina presentano elevate concentrazioni di biossido di azoto nell’aria; Frosinone rileva invece la sua situazione critica sui livelli di particolato (PM 10), unica città italiana che, insieme a Benevento, registra un valore medio superiore a quello considerati.

LA MOBILITA’ - Le condizioni dell'aria scaturiscono principalmente da uno dei grandi problemi delle province laziali: la mobilità. “Il numero di automobili circolanti nelle città del Lazio - prosegue l’indagine - è alto e provoca i già menzionati problemi alla salute e le note ripercussioni su traffico, privato e pubblico. Una media di 70 veicoli ogni 100 abitanti sono un numero eccessivo per centri che in gran parte non sono adatti al traffico privato e che vedono piazze e altri spazi pubblici diventare soltanto grandi parcheggi e scomode arterie di scorrimento, e che, oltretutto, portano a tassi di incidentalità spaventosi. Latina e Rieti nello scorso anno risultano avere il più alto numero di vittime ogni 10.000 abitanti sulle proprie strade (rispettivamente 1,55 e 1,89) rispetto a tutti gli altri capoluoghi italiani”.

L’ACQUA - Ambiti poco rassicuranti vengono poi dalla gestione di un bene prezioso come l'acqua: ad eccezione di Frosinone, i consumi quotidiani di acqua per abitante sono molto alti. Sistema idrico che inoltre vede perdere una rilevante parte della quantità d'acqua immessa: da Roma che perde il 35% di quanto immesso in rete, gli altri centri urbani perdono nella rete più del 50% di acqua (Rieti il 57%, Latina 70%, Frosinone 76%) e con percentuali peggiorate nell'ultimo anno. “Allarmanti anche i numeri sulla dispersione idrica dei nostri acquedotti – prosegue Scacchi -, nell'era dei cambiamenti climatici e del dissesto idrogeologico, non è più possibile avere tubature “colabrodo” e in via di peggioramento come vediamo nel Lazio”.

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I COMMENTI - “Anche quest’anno i dati emersi dal rapporto Ecosistema Urbano non sono confortanti – ha dichiarato Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio –, sui rifiuti non vediamo nessun salto di qualità, ormai indispensabile soprattutto a Roma, e continuiamo a chiedere che si dia inizio e si apra al più presto il percorso partecipato per la realizzazione del nuovo piano dei rifiuti regionale. Sulla mobilità la risposta delle amministrazioni non è soddisfacente con dati su ciclabilità e isole pedonali che non mostrano alcun vero cambiamento di rotta rispetto agli anni precedenti. Nella capitale e in tutta la regione bisogna accelerare su una mobilità nuova, dove i processi di pedonalizzazioni avviate, a Roma dai Fori al Tridente, possano liberare il centro storico dal traffico e creare aree pedonali in ogni quartiere; preoccupa il dato generale sul trasporto pubblico con 130 viaggi in meno che ogni abitante ha fatto su  mezzi pubblici nel 2013”.

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