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Cronaca

Emergenza Ucraina, il punto: 600 nella rete dell'accoglienza del Lazio, 18 i bambini ricoverati

I dati della provincia: oltre 260 cittadini ucraini si sono registrati in questura, in gran parte si tratta di persone ospiti di parenti e conoscenti che già vivono sul territorio. In tutta la regione fino a 10mila posti letto disponibili

"Ad oggi nel Lazio abbiamo dato ospitalità e accoglienza a 600 persone. Grazie a tutti per lo straordinario lavoro di solidarietà al popolo ucraino". Lo ha precisato il governatore del Lazio Nicola Zingaretti, facendo il punto brevemente sulla gestione e l'accoglienza dei cittadini in fuga dalla guerra. Intanto l'assessore regionale Alessio D'Amato precisa che 33 bambini ucraini sono stati presi in carico dall'ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma dall'inizio del conflitto ad oggi. Attualmente 18 di loro sono ancora ricoverati. 

Nella serata di sabato con un volo militare della Guardia di finanza con a bordo il team medico dell'Ares 118 e del'ospedale Bambino Gesù, è arrivata un'altra bambina di 7 anni affetta da aplasia midollare severa, che necessita di un trapianto di midollo. "Nella notte - ha aggiunto l'assessore - con l'aiuto di un'associazione, sono giunti altri cinque bambini, uno con patologia oncologica e quattro bambine con ferite da scoppio causate dai bombardamenti. Le quattro bambine hanno un'età compresa tra i 7 e i 14 anni".

Anche la provincia pontina si mobilita per l'accoglienza e per l'assistenza sanitaria dei rifugiati. Oggi, lunedì 14 marzo, è tornato a riunirsi il tavolo in prefettura per fare il punto della situazione e secondo l'ultimo aggiornamento sono 264 i cittadini ucraini che si sono registrati presso la questura di Latina e i commissariati di polizia del territorio e hanno fatto richiesta di permessi di soggiorno temporaneo (Stp - straniero temporaneamente presente). Si tratta in gran parte di famiglie, composte soprattutto da donne e bambini, fuggite dal loro Paese e ospitate presso abitazioni di parenti e conoscenti. Qualcuno in provincia di Latina è stato però anche collocato in strutture gestite dalla prefettura. Meno di 200 sono le persone che la Asl ha potuto intercettare, ma solo una minima parte si sè recata presso i tre hub allestiti a Latina, Formia e Terracina per sottoporsi a uno screening anti Covid.

Complessivamente si segnala la presenza di 37.477 profughi provenienti dall'Ucraina entrati in Italia dall'inizio della guerra. Sono 19mila donne e 15.147 minori (secondo i dati diffusi dal Viminale e aggiornati al 13 marzo). Roma è tra le princiapli destinazioni, considerando anche la spiccata concentrazione della comunità ucraina nel Lazio (con circa 24mila presenze, pari al 10,8% del totale) che vive e lavora nella Capitale. Nel territorio di Roma e provincia finora sono stati segnalati circa 2.400 rifugiati (2.337 secondo la Prefettura), di cui 1.225 si sono presentati in Questura. Ma è possibile che il numero sia ben più ampio, visto che molti attraversano l'Europa con la propria auto. Sono complessivamente 10.000 i posti disponibili nella rete dell'accoglienza pubblica, tra alberghi, case vacanze e istituti religiosi, messi a disposizione dalla Regione Lazio che si è attivata immediatamente per far fronte all'emergenza, elaborando, tra l'altro, un vademecum con tutte le informazioni utili, dal permesso di soggiorno temporaneo all'assistenza sanitaria. "Il flusso è in continua crescita in considerazione del fatto che non si fermano i bombardamenti russi sulle città ucraine. Il Lazio ha immediatamente convocato l'unità di Crisi presieduta dal Presidente Nicola Zingaretti e lavorato all'organizzazione della rete di accoglienza attraverso la riattivazione delle convenzioni con le strutture reclutate durante l'emergenza sanitaria. Per quel che riguarda l'accoglienza siamo operativi e, in un lavoro di sinergia che vede insieme Ministero dell'Interno, Prefetture, Regioni, Comuni e Associazioni riconosciute, stiamo dando una risposta concreta a questa emergenza umanitaria", spiega all'Adnkronos Sara Battisti, vicesegretaria Pd Lazio e presidente della commissione regionale Affari Costituzional.

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