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Cronaca

Esplosione fabbrica a Lamezia, un altro indagato. Stabilimento sotto sequestro

Proseguono le indagini sull'incidente avvenuto giovedì scorso nello stabilimento di Lamezia Terme in cui hanno perso la vita Alessandro Fanella e Daniele Gasbarrone. A breve il rientro delle salme

Mentre il rientro delle salme dei due operai morti giovedì pomeriggio nell’incidente sul lavoro a Lamezia Terme –  Daniele Gasbarrone di Sonnino e Alessandro Fanella di Giulianello di Cori, i cui funerali sono fissati per martedì 17 settembre– è previsto per domani, proseguono le indagini per capire quanto è successo nel sito cosentino dell’Ilsap Biopro e per accertare eventuali responsabilità nell'esplosione del silo che ha causato la morte di tre lavoratori - oltre ai due pontini anche il senese Enrico Amati -.

Secondo le ultime informazione gli indagati sono saliti ora a due; dopo l'amministratore unico e responsabile della sicurezza della società, la Procura ha deciso di iscrivere nel registro degli indagati anche il nome di un socio-lavoratore della Ilsap. Anche questa iscrizione, così come la prima, viene definita un atto dovuto dalla magistratura che sta cercando di individuare eventuali responsabilità su quanto accaduto.

I due sono difesi dall'avvocato Francesco Pagliuso. Il pm Luigi Maffia, al termine di una lunga riunione con gli investigatori dei carabinieri ed i tecnici, ieri ha anche disposto il sequestro dello stabilimento in cui è avvenuto l'incidente. Inoltre, al termine dell'esame esterno sui tre cadaveri compiuto dal medico legale, il magistrato ha disposto che vengano eseguite le autopsie. Gli esami autoptici sono in programma lunedì pomeriggio. Giornata in cui il sindaco di Lamezia Terme, Gianni Speranza, ha proclamato il lutto cittadino.

Solo dopo l'autopsia le salme saranno restituite alle famiglie per i funerali che saranno celebrati nelle città di origine dei tre lavoratori.

LE INDAGINI DELLA PROCURA DI LAMEZIA

CORI E SONNINO COMUNITÀ IL LUTTO

VISITA DEL PREFETTO ALLE FAMIGLIE DELLE VITTIME

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