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Cronaca

Fideiussioni false, operazione della Finanza. Perquisizioni anche a Latina

L’indagine ha consentito di scoprire un'associazione a delinquere, costituita da otto soggetti, impegnata nella gestione e nel rilascio di polizze fideiussorie in regime di abusivismo finanziario

Operazione della Guardia di Finanza del Nucleo speciale di polizia valutaria di Roma, con otto misure cautelari. Le perquisizioni hanno coinvolto diverse province italiane, tra cui Latina, oltre a Roma, Viterbo, Genova, Cremona, Milano, Parma, Grosseto, Napoli, Benevento, Caserta e Bari, anche con l’ausilio dei reparti territoriali del Corpo.

L’attività investigativa nasce dall’autonomo sviluppo di una segnalazione di operazioni sospette arrivata nel 2016 al Nucleo Speciale Polizia Valutaria della Guardia di Finanza per la prevenzione e il contrasto del sistema finanziario a scopo di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo, che ha svolto le successive indagini sotto la direzione del Gruppo Reati Societari della Procura della Repubblica di Roma. In particolare, nel corso dell’approfondimento di flussi finanziari sospetti, è stata individuata una società operante nel settore finanziario rappresentata legalmente da un prestanome privo di fonti di reddito ufficiali, titolare di numerose partite IVA, parte delle quali relative a società fortemente indebitate.

L’indagine ha consentito di scoprire, attraverso intercettazioni di conversazioni telefonichee approfonditi accertamenti bancari, l’esistenza di una collaudata e ben articolata associazione per delinquere, costituita da otto soggetti, da tempo impegnata nella costante gestione di società appositamente acquisite e, una volta avviate e fatte conoscere al “mercato”, al rilascio di polizze fideiussorie false in regime d’abusivismo finanziario per oltre quattro milioni di euro. Individuata anche una fitta rete di ventiquattro “ausiliari esterni” degli intermediari finanziari, sparsi sull’intero territorio nazionale, utilizzati quali collaboratori delle finanziarie oggetto della presente indagine. In particolare, le prove raccolte hanno permesso di mettere in luce una complessa organizzazione, dedita all’emissione di polizze fideiussorie in assenza di autorizzazione, che si è avvalsa di strutture societarie di fatto amministrate e dirette da un cittadino di Napoli destinatario della misura di custodia cautelare in carcere, in quanto capo, organizzatore e promotore dell’associazione per delinquere.

Gli intermediari abusivi scoperti avevano un breve ciclo di vita, durante il quale i responsabili dell’attività, anche grazie alla rete di “ausiliari esterni” presenti sul territorio, hanno immesso sul mercato nazionale diverse migliaia di polizze fidejussorie destinate a rimanere solo dei pezzi di carta. Agli indagati è stato contestato anche il reato di autoriciclaggio poiché i proventi illeciti dell’abusiva attività finanziaria, per circa 800mila euro, sono stati trasferiti su conti italiani ed esteri intestati a 14 società, riconducibili al capo dell’associazione, con sede in Italia, Malta ed Inghilterra.

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