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Cronaca

Favorivano l’immigrazione clandestina, 5 arresti. Uno straniero è ricercato

Facevano parte di una banda che favoriva l'immigrazione clandestina di extra-comunitari anche attraverso la falsificazione dei documenti per ottenere il permesso di lavoro. Un avvocato tra gli arrestati

Favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e della permanenza sul territorio nazionale di cittadini extra-comunitari, in prevalenza indiani, e spendita di monete false.

Sono queste le accuse con cui cinque persone, tra cui un avvocato, sono state arrestate questa mattina tra Latina e Terracina, nell’ambito di un’operazione della squadra mobile di Latina.

Gli arresti – 4 persone sono finite in carcere e una ai domiciliari – in esecuzione di 5 ordinanze di custodia cautelare emesse dal Gip del tribunale di Latina Guido Marcelli su richiesta del sostituto procuratore Daria Monsurrò. In manette sono finiti cinque italiani, tutti residenti tra Latina e Terracina, mentre uno straniero di nazionalità indiana è ancora ricercato (C.E. di anni 53, D.B.P. di anni 49, F.G., di anni 38, S.H., di 34 anni, S.L. di anni 74 e Q.M., di anni 50, le iniziali delle sei persone

Le indagini sono scattate dopo una segnalazione del Sui, lo Sportello Unico Per L’immigrazione di concerto con l’Ufficio Immigrazione della Questura di Latina, in seguito a pressanti richieste per la concessione di numerosi nulla osta per l’ingresso in Italia di cittadini extracomunitari, attraverso i cosiddetti “flussi di ingresso” riguardanti la richiesta di manodopera lavorativa a tempo determinato.

Grazie ai successivi accertamenti, si è arrivati così a scoprire “l’esistenza di una compagine criminale, in cui si è palesata anche la presenza di un professionista esercente la professione legale, dedita alla falsificazione della documentazione necessaria per ottenere il permesso di lavoro per lavoro stagionale – spiegano dalla Questura di Latina -.

In particolare, è scaturito che tutte le richieste per ottenere un permesso di soggiorno per lavoro da svolgere nel settore agricolo, sono state redatte palesando una perfetta coincidenza tra la sede legale dell’azienda richiedente, la manodopera lavorativa e la sede lavorativa del cittadino extracomunitario, ubicate nel centro cittadino di Latina, ovvero in un’area impossibile per l’attività agricola”.

Non solo, ma durante l’indagine è stato anche scoperto come la “compagine criminale” avrebbe gestito anche ingenti quantità di soldi falsi che h tentato, senza riuscirvi grazie all’intervento degli investigatori della II sezione della Squadra Mobile, di riciclare in India attraverso il cittadino extracomunitario attualmente resosi irreperibile.

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