Le indagini sul pestaggio di Marco Pannone: stazionarie le condizioni del giovane

Restano stazionarie al momento le condizioni di Marco Pannone, il 25enne di Fondi vittima di una brutale aggressione avvenuta all'esterno di un pub di Brixton, a sud di Londra. Il ragazzo si trova ancora ricoverato nel reparto di Terapia intensiva del King's College Hospital e i medici non hanno ancora sciolto la prognosi. Il ragazzo ha riportato infatti importanti ferite alla testa e sarà necessario valutare la sua progressiva risposta alle terapie. 

Intanto nei giorni scorsi gli investigatori di Scotland Yard hanno diffuso un'immagine del presunto aggressore che è stata ricavata da una telecamera a citcuito chiuso, che mostra il volto di un ragazzo bianco, vestito di scuro e con un cappuccio di pelliccia. Dai primi accertamenti è emerso che intorno alla mezzanotte del 3 dicembre la polizia è stata chiamata a Ferndale Road dopo la segnalazione di un uomo ferito a terra. Ascoltando anche alcuni testimoni, gli investigatori hanno accertato che intorno alle 23.10 Pannone era stato avvicinato da due uomini con cui ha avuto un breve colloquio. Secondo il racconto di alcuni testimoni citati dai media britannici, il giovane sarebbe stato aggredito dopo aver detto ai due clienti che era ora di lasciare il locale. Uno dei due ha poi improvvisamente colpito la vittima con un pugno in faccia, facendolo cadere a terra. Pannone ha sbattuto violentemente la testa sul marciapiede mentre i due uomini si sono dati alla fuga. Una aggressione che gli inquirenti definiscono "non provocata".

In un primo momento Pannone si sarebbe rialzato ma dopo pochi minuti la situazione è drammaticamente cambiata, tanto che sono stati allertati immediatamente i soccorsi. Il giovane, che si è trasferito a vivere nella capitale inglese circa sei anni fa, è stato trasportato al pronto soccorso del vicino King's College Hospital. Il quadro delle lesioni è apparso subito gravissimo. I medici hanno sottoposto il giovane a un delicato intervento chirurgico nel tentativo di salvargli la vita. Il giorno successivo i familiari, uno zio e i genitori del ragazzo, hanno raggiunto la Capitale inglese.