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Cronaca

"Nessuna minaccia a mio padre, era solo un banale discussione per l'uso dell'auto"

E' stato interrogato questa mattina il 33enne di Fondi arrestato per maltrattamenti in famiglia, minacce, atti persecutori, lesioni personali ed estorsione

Ha negato di avere aggredito il padre spiegando che in realtà c’era stata soltanto una banale discussione per l’utilizzo dell’auto Marco Tammetta, il giovane di Fondi arrestato dagli agenti del locale commissariato con le accuse di maltrattamenti in famiglia, minacce, atti persecutori, lesioni personali ed estorsione.

Il 33enne, detenuto presso il carcere di Lanciano, è stato interrogato questa mattina in videocollegamento dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina Giorgia Castriota. Assistito dall’avvocato Valentina Leonardi, Tammetta ha ammesso di avere avuto in passato problemi di droga in parte risolti e ha raccontato che l’altro pomeriggio era nato un alterco con il padre al quale aveva chiesto di poter utilizzare l’auto, richiesta che il padre non ha accolto visto che al giovane era stata ritirata la patente. Nessuna minaccia dunque da parte sua nei confronti del padre con il quale vive.

Secondo gli agenti della Volante invece, intervenuti nell’abitazione su richiesta del genitore, Tammetta lo avrebbe minacciato con un coltello per avere del denaro per acquistare sostanze stupefacenti, un comportamento che sempre secondo il racconto della vittima, si ripeteva ormai da giorni.

Il giudice ha convalidato l’arresto e il pubblico ministero ha chiesto la conferma della detenzione in carcere mentre la difesa ha chiesto la remissione in libertà oppure in alternativa i domiciliari presso l’abitazione della zia. Il gip si è riservato.  

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